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Estendiamo la lotta contro il taglio delle pause e l’aumento dei ritmi lavorativi

(8 Gennaio 2016)

L’aumento dei ritmi produttivi e la soppressione delle pause è uno dei mezzi preferiti dai capitalisti per aumentare il grado di sfruttamento della forza-lavoro.


I padroni con il pretesto della bassa produttività, dovuta agli scarsi investimenti in mezzi di produzione, spalleggiati dal governo col Jobs Act, applicano nuove metriche del lavoro, velocizzano i ritmi, sopprimono le minime pause previste dagli accordi, e nei periodi di congiuntura allungano la dura giornata di lavoro.

Riempire il tempo di lavoro di più lavoro significa estorcere una quantità maggiore di plusvalore da uno stesso numero di operai.

Ogni giorno a causa dell’intensificazione del lavoro gli operai si ammazzano di fatica e rischiano la pelle, subiscono più infortuni e vedono aumentare le malattie professionali, lo stress, etc.

Ai padroni non importa nulla della salute operaia: al capitale interessa soltanto spremere gli operai come limoni e poi sbatterli per strada.

La questione dei ritmi forsennati e del taglio delle pause, è dunque una delle più serie e sentite dagli operai.

Contro l’aumento dei ritmi si sono svolti negli ultimi mesi scioperi e proteste in diverse fabbriche - dalla Sata Fca di Melfi alla SEVEL di Atessa - con un alto livello di adesioni e il quasi totale arresto delle linee di produzione.

E’ un segnale molto importante di ripresa del conflitto fra capitale e lavoro, da sviluppare con l’organizzazione operaia.

La mobilitazione degli operai contro l’intensificazione dello sfruttamento capitalistico, per il miglioramento delle condizioni di lavoro, la riduzione dei ritmi e dei carichi di lavoro, il ripristino e l’aumento delle pause, la riduzione dell’orario di lavoro, va proseguita ed estesa, creando il fronte unico in fabbrica e aprendo una vera stagione di lotta.

Solo l’azione comune dal basso degli operai organizzati è garanzia di successo. All’intensificazione del lavoro rispondiamo intensificando la lotta contro lo sfruttamento!

Da: Scintilla, n. 65 – gennaio 2016
Organo di Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

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