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Que viva Fidel

Que viva Fidel

(23 Ottobre 2012) Enzo Apicella
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A proposito dell'isteria anti-cubana

(25 Maggio 2005)

I Giovani Comunisti della Federazione di Udine del Partito della Rifondazione Comunista intendono attivarsi per contrastare la campagna anticubana avviata negli scorsi giorni dai principali media italiani, alla testa dei quali si sono schierati “La Repubblica” ed il “Corriere della sera”, scatenatisi assieme al governo italiano dopo l'espulsione di alcuni parlamentari europei e giornalisti da Cuba.

E' limpida la scelta di campo fatto da questi giornali: essi hanno deciso di schierarsi dalla parte dei gruppuscoli anticastristi sostenuti apertamente anche dal governo americano e dalle ricche lobby di Miami. Non si è mai riscontrata altrettanta veemenza nei giudizi nei confronti di quei regimi che in nome di una presunta democrazia uccidono centinaia di migliaia di persone in Iraq, torturano e detengono prigionieri nelle proprie prigioni (Guantanamo e Abu Ghraib, per citarne solo due) o perseguitano i popoli oppressi (come quello palestinese) da decenni.

I due giornalisti, fermati ed espulsi perchè presenti nell'isola in veste non ufficiale, non sono nient'altro che dei “consapevoli idioti” mandati dalle proprie redazioni sull'isola sotto copertura, come finti turisti e senza nemmeno l’adeguata copertura legale, per concludere l'imboscata politica avviata da tempo da questi quotidiani e sostenuta da un ampio schieramento di forze politiche, che va dagli ex-fascisti di Alleanza Nazionale fino a tanta parte del Centro-sinistra, passando per i guerrafondai Radicali.

Le dichiarazioni vergognose di esponenti DS come Pietro Mercenaro sul Corriere del 21 maggio che da tempo sostengono l’opposizione anticastrista, composta anche da terroristi come Posada Carriles, autore dell’omicidio di Fabio di Celmo nel 1997, ci consentono di capire qual sia il modello di democrazia per cui amano spendersi, e sono un esempio della subalternità di parte importante della sinistra italiana alla politica dell1imperialismo: questa sinistra si è evidentemente affezionata a tutte quelle democrazie formali che funzionano da foglie di fico per coprire le vergogne delle dittature esercitate da ricchi banchieri e banditi “d'alto bordo”.

Le proteste formali del governo italiano, oltre che delle istituzioni europee, svelano la rivoltante ipocrisia della politica dei “due pesi e due misure”: quante di queste istituzioni hanno contestato con altrettanta veemenza le violazioni e gli arresti di giornalisti o attivisti politici avvenute durante i vertici internazionali come il G8 a Genova nel 2001 o durante le numerose manifestazioni nelle strade e nelle piazze delle nostre città?

Come mai nessuno dice nulla di fronte alle espulsioni di giornalisti come Robert Menard di “Reporter seins frontiers” dagli USA? Come mai nessuno s’indigna per le ripetute cacciate di parlamentari, lavoratori o attivisti arbitrariamente attuate da Israele, il presunto ”baluardo democratico” del Medio Oriente? Pur considerando i provvedimenti attuati dalle autorità cubane fondamentalmente inutili per la difesa e il rilancio di quella Rivoluzione, i Giovani Comunisti esprimono la totale solidarietà al popolo cubano sulle barricate dal 1959, e da allora costretto a lottare disperatamente per sopravvivere alle continue imboscate tese dalla più potente e feroce potenza del mondo, gli USA.

Siamo certi che le scomuniche di quella parte della politica e della cultura che ha deciso di mettersi al servizio dell’imperialismo non aiutino affatto le lavoratrici ed i lavoratori cubani a rafforzare la democrazia socialista nel loro paese: ci appaiono per quello che sono, la prosecuzione del tentativo di soffocamento di una Rivoluzione che da sempre rappresenta un esempio per le masse dell’America Latina, continente dal quale la borghesia italiana, come quelle del resto del mondo, vorrebbe fosse cancellata ogni traccia di socialismo.

La barbarie: ecco cosa sta preparando per Cuba l’imperialismo, nel caso riuscisse a metterci le mani, e ciò che sta accadendo in Iraq indica il futuro che le Potenze occidentali riservano ai paesi che cadono sotto il loro dominio. In questo scontro noi non possiamo rimanere neutrali, e, in un momento di difficoltà come questo, a maggior ragione stiamo dalla parte di Cuba contro tutti i tentativi di isolarla e strangolarla.

E sappiamo che sarà anche grazie alle grandi capacità di resistenza di Cuba che tali tentativi continueranno a fallire.

Con Cuba, per il socialismo.

Udine 24 maggio 2005

Giovani Comunisti di Udine

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