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(29 Gennaio 2012) Enzo Apicella

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SOLIDARIETÀ AGLI OPERAI DI FIDENZA E DESENZANO

(15 Gennaio 2016)

Esprimiamo il nostro sentimento di solidarietà e fratellanza di classe con gli operai della Bormioli di Fidenza (Parma) e del Penny Market di Desenzano sul Garda (Brescia) – e con il SI Cobas che li organizza – aggrediti dalle forze dell'ordine.
Questi lavoratori sono da giorni impegnati in due lotte esemplari per difendere salario, condizioni e posto di lavoro, con scioperi e picchetti a oltranza.
Alla Bormioli il picchetto è iniziato il 23 dicembre ed è proseguito senza interruzioni, giorno e notte, durante tutte le festività. L'azienda ha provato a dividere gli operai siglando un accordo al ribasso con CGIL e CISL. Ma gli è andata male e lo sciopero è proseguito compatto.
Al magazzino Penny Market di Desenzano, il più importante d'Italia per questa azienda, lo sciopero è iniziato all'alba del 5 gennaio ed anche qui è proseguito ad oltranza.
Ma dove fallisce il sindacalismo di regime e le minacce aziendali, accorre la forza pubblica.
Venerdì scorso – 8 gennaio – un ingente schieramento militare è stato dispiegato dinanzi ai lavoratori. Un'azione contemporanea – a Desenzano e Fidenza – che non può non far pensare a un coordinato piano repressivo statale contro quella che oggi è la parte più combattiva del movimento operaio, ed il sindacato che la organizza.
A Fidenza, i funzionari della polizia politica si sono fatti carico di riproporre agli scioperanti la sottoscrizione dell'accordo di CGIL e CISL, sotto la minaccia incombente dell'uso della forza! Ricevuto il netto rifiuto sono passati alle vie di fatto: il picchetto è stato attaccato, una quarantina fra lavoratori e solidali sono stati caricati sui blindati, condotti in questura, trattenuti per otto ore e rilasciati con denunce per resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata. Ma gli operai non hanno piegato la testa: sabato notte hanno percorso in corteo il centro di Fidenza e lunedì mattina hanno di nuovo bloccato le sedi produttive. Dopo 11 ore di picchetto sono stati sgombrati da un nuovo intervento congiunto di polizia e carabinieri. Stamani i lavoratori hanno trovato l'azienda chiusa per serrata!
Anche a Desenzano, la celere ha attaccato e sgomberato il picchetto e lunedì, quando i lavoratori si sono presentati a lavoro, hanno trovato l'azienda chiusa per serrata, con l'attività produttiva spostata nel magazzino di Vercelli.
Quando i lavoratori lottano per davvero, con veri scioperi, senza preavviso, ad oltranza, con picchetti per bloccare merci e crumiri, scoprono di non avere solo l'azienda quale nemico contro cui combattere ma un regime politico che ne serve gli interessi e falsi sindacati a esso asserviti.
Per vincere contro questo fronte nemico possiamo trovare l'aiuto e la forza necessari solo nella nostra classe, negli altri lavoratori.
Per questo la nostra solidarietà è un atto che non vuole essere meramente simbolico ma servire a propagandare la necessità di sostenere queste lotte e unirle al di sopra delle divisioni fra sigle sindacali.
Altresì denunciamo il silenzio di gran parte del sindacalismo di base di fronte a tanto ammirevoli lotte operaie quanto pesanti azioni repressive dei padroni e del loro Stato. È questa una ennesima conferma del fatto che le dirigenze di questi organizzazioni subordinano la difesa degli interessi della classe lavoratrice alla misera competizione fra sigle sindacali.
La strada per unire i lavoratori non può che essere un’altra, quella che punta alla costituzione di un ampio fronte unico sindacale dal basso sulla base dei principi del sindacalismo di classe!
Martedì 12 gennaio 2016

Coordinamento Iscritti USB per il Sindacato di Classe

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