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41° anniversario delle Farc-Ep: “Con Bolivar, con Manuel, con il popolo al potere!”

(27 Maggio 2005)

41 anni fa nacquero le FARC come risposta politico-militare alla brutale aggressione di un regime politico profondamente reazionario, escludente, sfruttatore, corrotto, intollerante ed assassino dell’opposizione rivoluzionaria, che la borghesia ed i terratenenti mafiosi hanno costruito per garantire i loro profitti, proprietà e privilegi di classe accumulati grazie al lavoro altrui, all’espropriazione, all’appropriazione delle ricchezze del paese ed alla indignante svendita della nostra sovranità all’impero.

In questi 41 anni abbiamo realizzato ogni tipo di sforzo per trovare, mediante accordi, i cammini che conducessero alla Pace con giustizia sociale in Colombia. Tuttavia, l’oligarchia non ha voluto intendere le nostre proposte nella misura in cui si è arricchita con la guerra e l’amministrazione pubblica, ed ora manovra cercando di ricomporre il proprio sbrindellato potere. Essa sa che un accordo serio di convivenza democratica deve generare spazi e meccanismi di partecipazione popolare effettivi, che metterebbero fine alla sua gestione monopolistica del potere.

Per tale ragione, ha sistematicamente eluso gli accordi proposti dall’insorgenza e si è piuttosto inclinata a mantenere la sua politica neoliberista dettata dal Fondo Monetario Internazionale, con l’impegno a vendere le imprese statali redditizie a vantaggio del settore privato nazionale ed internazionale, beneficiario del TLC e dell’ALCA. Al contempo, ha rafforzato come mai prima d’ora il potere repressivo delle sue forze di sicurezza, al fine d’intimidire e sterminare l’opposizione rivoluzionaria in tutte le sue espressioni. Cosa con cui l’oligarchia, inevitabilmente, acuisce le differenze e gli odi tra fratelli.

La storia delle FARC-EP è la stessa della gente povera del popolo. I lavoratori, i disoccupati, i contadini, gli indigeni, i neri, le donne, i giovani, i bambini ed i piccoli commercianti sono stati costretti per 41 anni a lottare in difesa della loro vita, delle loro libertà e dei loro diritti negati dai successivi governi liberal-conservatori.

Responsabile di centinaia di morti, feriti, mutilati, orfani e della storica distruzione indiscriminata delle precarie speranze di sussistenza degli abitanti, aggravata dal ruggire degli aerei, le esplosioni delle bombe ed il risuonare di fucili e mitragliatrici, il 27 maggio del 1964 ebbe inizio l’Operazione Marquetalia; con un impressionante spiegamento militare, aveva lo scopo di sterminare 48 contadini e le loro famiglie che, condotti dal Comandante guerrigliero Manuel Marulanda Vélez, si facevano strada tra le montagne, fondavano fattorie, coltivavano e vendevano i loro prodotti nelle piazze del Tolima e dell’Huila. Essi si erano dati forme e norme di convivenza che lo Stato colombiano, appoggiato dal governo nordamericano, definì come inaccettabili “repubbliche indipendenti” all’interno dello stesso territorio della Colombia, qualificate come pericolosi esperimenti socialisti.

Nessuno a Marquetalia desiderava lo scontro militare. Fu lo Stato oligarchico, sotto la pressione gringa, a scatenare la guerra e ad imporre lo scontro armato, gettando il nostro paese in un immenso campo di dolore e morte. Volevamo la via meno dolorosa per dare impulso ai cambiamenti strutturali, ma ci è stata negata; e poiché siamo rivoluzionari che in un modo o nell’altro devono assolvere il proprio dovere, ci siamo visti obbligati ad impugnare le armi. Così nascono le FORZE ARMATE RIVOLUZIONARIE DELLA COLOMBIA – ESERCITO DEL POPOLO, FARC-EP, che questo 27 maggio compiono 41 anni d’ininterrotto agire politico-militare per la conquista del potere, verso la costruzione della Nuova Colombia senza sfruttatori né sfruttati.

Dal 1964 siamo oggetto di feroci piani di guerra di annichilimento cui prendono parte decine di migliaia di uomini delle forze di sicurezza dello Stato, ogni volta meglio addestrati, con decine di aerei, elicotteri e carri blindati, dotati di armamenti sofisticati e degli ultimi sistemi di comunicazione, alcuni donati ed altri venduti dai governi degli Stati Uniti. Ogni piano è stato qualificato dai suoi esecutori come la più grande e contundente operazione militare in grado di eliminare le FARC in poco tempo. Né i trilioni di pesos del bilancio nazionale, né i miliardi di dollari investiti dai gringos nella loro guerra contro il popolo, né l’assistenza degli istruttori dell’assassinio, la tortura e la sparizione forzata riusciranno a spezzare le solide convinzioni rivoluzionarie delle donne e degli uomini del glorioso Esercito diretto dal Segretariato, forgiato negli ideali della dignità e nella difesa degli interessi del proprio popolo.

Si sbaglia il governo fascista di Alvaro Uribe Vélez, come si sono sbagliati i suoi predecessori, ad avere l’illusa pretesa d’imporre alle FARC inaccettabili ed umilianti leggi delle istituzioni di supporto ad uno Stato che vulnera l’onore ed i beni di oltre il 70% dei colombiani, e contro il quale ci siamo alzati in armi 41 anni fa. Questo governo è lungi dall’interpretare la volontà maggioritaria del nostro popolo quando, prigioniero della superbia e dell’assenza di realismo politico, nega l’esistenza del crescente conflitto interno alimentato dalle inequità sociali, economiche, politiche e strutturali presenti nella vita della popolazione in tutta la nazione.

Il popolo colombiano e le sue organizzazioni sociali e popolari sono indignati dal servilismo di Uribe, che in una corsa maratonica per estradare il maggior numero possibile di compatrioti viola nel modo più flagrante la nostra sovranità, mentre i mercenari gringos in Colombia godono dell’immunità statale per calpestarla, trafficare droghe illecite, armare le bande paramilitari ed assassinare e violentare i nostri concittadini.

Osserviamo con patriottica preoccupazione il permanente pellegrinaggio di alti portavoce del Dipartimento di Stato e del Pentagono, che alimentano la guerra tra colombiani con nuove offerte di dollari e materiale bellico ed al contempo recriminano al governo burattino ed al suo esercito per gli scarsi risultati ottenuti nella difesa dei loro obiettivi imperiali, ossia maggior presenza ed espansione nella nostra regione attraverso il Plan Colombia o la sua fase del Plan Patriota, col pretesto della lotta al narcotraffico, al terrorismo ed alla guerriglia.

Da Marquetalia al 2005 gli Stati Uniti hanno incrementato il loro intervento in Colombia proporzionalmente alla loro ambizione geopolitica ed al rafforzamento delle FARC, la cui strategia, che abbraccia il popolo, si solleva come solido fattore di resistenza popolare e di nuovo potere, nonché come alternativa al governo corrotto e paramilitare dell’oligarchia ed all’aperto intervento dell’impero. La presenza sempre più consistente di assessori e mercenari yankees, e l’impiego di tecnologia “made in USA” in operazioni contro-insorgenti come il Plan Patriota, mirano a migliorare il posizionamento delle transnazionali per l’assalto e la rapina, con la raffica predatrice del neoliberismo e l’imposizione dell’ALCA con cui pretendono di garantirsi la colonizzazione del continente.

Approfittiamo della commemorazione dei 41 anni per ratificare il nostro indistruttibile impegno di lotta rivoluzionaria in favore degli interessi più sentiti della popolazione colombiana, così come la nostra invariabile politica di ricerca di dialoghi verso la Pace con giustizia sociale, usando le uniche forme di lotta che il regime oligarchico ci ha imposto, fino alla conquista del potere politico per costruire una società senza sfruttatori né sfruttati in cui prevalga la giustizia sociale, si rispetti la nostra sovranità e regni l’armonia nelle relazioni con tutti i paesi, fondata sulla libera autodeterminazione dei popoli.

Chiamiamo la sinistra armata e non, i lavoratori, i disoccupati, le organizzazioni sociali e popolari, i democratici e i settori progressisti dei partiti tradizionali non concordi con la guerra dello Stato, la povertà e la miseria della nostra gente, a partecipare attivamente alla formazione di un Nuovo Governo, di ricostruzione e riconciliazione, pluralista, patriottico e democratico, al fine d’impedire la rielezione del sempre più screditato Alvaro Uribe Vélez, di porre fine alla corruzione, alla politicheria, alla politica paramilitare di Stato, all’impunità, al nepotismo, alle estradizioni ed alla violazione della nostra sovranità, e con l’obiettivo di far cessare per sempre il conflitto interno.

Ratifichiamo l’appello agli ufficiali superiori e subalterni delle Forze Armate del nostro Comandante in Capo, Manuel Marulanda Vélez, ad incontrarci nella clandestinità e a concordare azioni che contribuiscano a salvare dalla crisi la Colombia, per porre fine allo scontro fratricida.

Siamo certi che in Bolívar ci incontriamo tutti, e che da quest’incontro germinerà la Nuova Colombia quale esempio di dignità, indipendenza, prosperità e benessere per i nullatenenti e gli emarginati.

In questo 41° anniversario, riaffermiamo l’ottimismo pieno di trionfo e salutiamo tutti i comandanti e combattenti delle FARC-EP, i miliziani di Bolívar, i membri del Movimento Bolivariano per la Nuova Colombia ed i militanti del Partito Comunista Clandestino, che sventolano le loro rosse bandiere libertarie sotto il cielo della Patria.

Salutiamo i nostri compagni ingiustamente estradati negli Stati Uniti e tutti i prigionieri di guerra che, insieme a loro, fanno parte del gruppo degli scambiabili in potere del regime governante.

Rendiamo un sentito tributo a tutti i combattenti fariani che hanno offerto il loro sangue generoso e valoroso, da Marquetalia ad oggi, per la causa della giustizia sociale, la pace e la liberazione definitiva. Il loro esempio è impegno e morale che spinge la nostra lotta verso la vittoria finale.

Viva le FARC, Esercito del Popolo!
Viva Marquetalia e Manuel Marulanda Vélez!
Con Bolívar, con Manuel, con il Popolo al potere!


Montagne della Colombia, 25 maggio del 2005

Segretariato dello Stato Maggiore Centrale delle FARC-EP

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