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L'Italia tripudia la guerra

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(5 Novembre 2010) Enzo Apicella

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No alla guerra: Il 2 giugno parade-contro-parata

(27 Maggio 2005)

Ore 10.00 Porta S. Paolo, conclusione a Campo de'Fiori

La guerra in Iraq incontra una sempre maggiore resistenza nonostante i tentativi e le tentazioni di gestirla come ordinaria amministrazione. In Italia, il governo della guerra, che pretende con Bush di "esportare la democrazia" con le bombe mentre chiude le frontiere alle vittime delle guerre, si trova di fronte ad una situazione di difficoltà crescente. La maggioranza dei partiti del centro-sinistra, non solo non rilancia la richiesta di ritiro delle truppe dall'Iraq, ma dà inquietanti segnali di continuità con le scelte di guerra del governo Berlusconi e di subalternità alla politica degli Stati Uniti.

Il movimento contro la guerra che invece è in sintonia con la maggioranza del paese, richiede l'immediato rientro del contingente militare italiano e di tutti gli eserciti occupanti dall'Iraq.

In tale contesto è ancora più insopportabile che la Festa della Repubblica del 2 giugno, venga celebrata con una esibizione militarista, dove fare mostra di quegli stessi mezzi e ordigni bellici che sono stati impiegati in guerra violando apertamente la Costituzione.

E' per questo che lanciamo l'appello al popolo della pace affinché si ritrovi il 2 giugno a manifestare per i suoi obiettivi e contro questa cerimonia di guerra.

Proponiamo una parata di pace, per la solidarietà tra i popoli e contro tutte le guerre. Giovedì 2 giugno invitiamo tutte e tutti a Roma per riprenderci la piazza e isolare i signori della guerra.

- Ritiro immediato delle truppe dall'Iraq
- Il popolo iracheno ha pieno diritto all'autodeterminazione e alla resistenza contro l'occupazione
- Cessazione di tutte le missioni di guerra italiane all'estero, con o senza l'ONU
- Riduzione delle spese militari e incremento delle spese sociali
- Chiusura delle basi militari e revisione dei trattati internazionali
- Smilitarizzazione dei territori e fine delle servitù militari
- Riconversione dell'industria bellica
- Basta con le espulsioni dei migranti, piena accoglienza per chi richiede asilo, chiusura della vergogna dei CPT

L'Assemblea nazionale contro la guerra del 15 maggio

Fonte

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