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(16 Dicembre 2010) Enzo Apicella
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(Lotte operaie nella crisi)

Colmare il ritardo

(4 Febbraio 2016)

Nelle ultime settimane c’è stato uno sviluppo delle lotte operaie che dall’Ilva all’Alcoa, dalla Piaggio a Gela, hanno coinvolto diverse categorie e sono state caratterizzate da forme di lotta più dure e crescente significato politico.

Queste lotte si sviluppano sotto l’offensiva dei capitalisti e del governo Renzi, che con il perdurare della stagnazione e il calo dell’export, aumentano la pressione sui contratti, l’occupazione, i ritmi, gli orari, i salari...

La risposta messa in campo dagli operai colpiti dalla brutale offensiva, dimostra un’accresciuta attività e volontà di lotta di settori proletari che non si lasciano opprimere, sfruttare e licenziare senza opporre resistenza.

Sebbene le lotte hanno ancora un carattere difensivo vediamo un atteggiamento più determinato degli operai nei confronti di Renzi, del suo governo e del ”maggiore azionista di riferimento”, il PD. Gli sputi e gli insulti ricevuti a Genova dal suo segretario locale esprimono il rapporto che passa fra gli operai combattivi e questo partito neoliberista e corrotto.

Di grande importanza anche alcuni tentativi di realizzazione, seppure solo sul piano sindacale, del fronte unico operaio, che dimostrano il tentativo delle avanguardie operaie di svincolarsi dai vincoli e dalle asfissianti pratiche riformiste e socialdemocratiche.

Sono tutti segnali che annunciano un nuovo sviluppo della lotta di classe.

L’esperienza ci dice che la radicalizzazione delle lotte è importante, ma di per sé non decisiva. Spesso anche le lotte più dure vengono rintuzzate se si rimane nelle logiche economiciste, se non si allarga la lotta e non si moltiplica la solidarietà di classe, se non viene abbracciata una prospettiva di rottura rivoluzionaria.

E’ indispensabile avanzare nel processo di organizzazione politica di classe. Gli operai avanzati devono mettersi di fronte al problema dell’organizzazione politica indipendente e rivoluzionaria della classe operaia, perchè senza il Partito non è possibile aiutare lo sviluppo del movimento proletario ed elevare la sua coscienza di classe degli operai.

Chiamiamo dunque i proletari avanzati e combattivi a stringere i contatti con i marxisti-leninisti per compiere effettivi passi in avanti sulla strada dell’unità e dell’organizzazione.


Da: Scintilla, n. 66 – febbraio 2016
Organo di Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

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