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Roma: Un'aggressione grave e immotivata

(3 Giugno 2005)

Nel merito degli incidenti verificatisi a Roma nel corso della "controparata" pacifista del 2 giugno scorso, indetta dal Comitato promotore dell'Assemblea nazionale contro la guerra del 15 maggio, si precisa quanto segue:

a) In primo luogo va ribadito che - al di là della versione della questura e delle fantasiose ricostruzioni di alcuni giornali - si è trattato di una vera e propria aggressione poliziesca nei confronti di un corteo pacifico di qualche centinaio di persone, che intendevano condurre a termine una manifestazione regolarmente autorizzata e lungo il percorso concordato. Dopo l'immotivato (o assurdamente motivato) blocco del corteo da parte delle forze di polizia, dopo due ore diinutili trattative e di estenuante fronteggiamento, le poche compagne e i pochi compagni rimasti avevano deciso di sciogliere la manifestazione, ripercorrendo a ritroso un breve tratto di strada.

b) E' a questo punto che, al termine di una manovra avvolgente, è scattata la carica e il pestaggio dialcuni compagni. Tra questi Gualtiero Alunni, assessore Prc dell' 8° Municipio di Roma (al quale sono stati praticati sette punti sulla testa e che, al momento in cui scriviamo, è ancora precauzionalmente ricoverato in ospedale) è stato raggiunto alle spalle e colpito a freddo e violentemente alla nuca. Caduto al suolo e stordito, non ha avuto nemmeno il tempo di rendersi conto di ciò che accadeva né dell'identità del poliziotto artefice dell'aggressione.

c) Va infine ancora sottolineata la gravità della vicenda, all'origine della quale sta un'irresponsabile gestione della piazza da parte delle forze di polizia nonché la grave decisione di impedire lo svolgimento di una manifestazione pacifica e autorizzata. A motivazione di una tale decisione, gli ufficiali di polizia presenti hanno indicato niente meno che la presenza all'interno del corteo di uno striscione dai contenuti indesiderati: uno striscione che imputava al ministro dell'Interno la vergogna dei Cpt. Una motivazione evidentemente pretestuosa, non legittimata da alcuna norma di legge, e soprattutto grave sotto il profilo dell'elementare libertà diespressione e della libertà di manifestare.

L'episodio suddetto non fa che accrescere la preoccupazione per il clima da "guerra interna", lesivo dell'agibilità democratica, con cui il governo delle destre intende reagire alla propria crisi diegemonia. Certamente, nessun atto repressivo potrà mettere la sordina alla volontà di pace e alla richiesta della gran parte dei cittadini del nostro paese di far rientrare i militari italiani dall'Iraq

Roma, 3 giugno 2005

UN FORTE ABBRACCIO AL NOSTRO CARO GUALTIERO, CHE SI RIMETTA PRESTO!

Bruno Steri (Forum contro la guerra – Prc- Area Essere Comunisti)
Le compagne e i compagni di Essere Comunisti PRC di Roma

Fonte

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