">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

In soccorso alla popolazione civile

In soccorso alla popolazione civile

(1 Giugno 2011) Enzo Apicella
La Nato ha comunicato la proroga di 90 giorni della missione in Libia

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

  • Domenica 21 aprile festa di Primavera a Mola
    Nel pomeriggio Assemblea di Legambiente Arcipelago Toscano
    (18 Aprile 2024)
  • costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

    SITI WEB
    (Imperialismo e guerra)

    Chi è che provoca? Panebianco e la guerra in Libia

    (24 Febbraio 2016)

    panebianco

    Angelo Panebianco, firma del Corriere della Sera e docente dell’Università di Bologna, è stato contestato due volte dagli studenti del CUA e dell’Assemblea Scienze Politiche durante il suo corso di “Teorie della pace e della guerra” alla facoltà di Scienze Politiche. Subito si sono levati gli scudi in difesa di Panebianco, colpito dall’ennesima “infamia” (così Romano Prodi, noto esempio di paladino degli studenti e degli sfruttati). Al di là delle modalità di questa o quella contestazione, noi siamo convinti che l’infamia sia quella di rispondere alla legittima contestazione studentesca di un docente che fa propaganda a favore di interventi armati all’estero (Panebianco ha preso questa posizione anche recentemente, il 14 febbraio scorso, sul Corriere della Sera a proposito della Libia) con la sospensione delle lezioni e il loro svolgimento ad “accesso controllato” per tenere fuori chi osa criticare le posizioni dei docenti dell’Università di Bologna. Fino a prova contraria, le lezioni universitarie sono eventi pubblici ai quali non può essere negato l’accesso. Certo, tra aule strapiene e carenti, tagli alle borse di studio e aumento delle tasse, repressione del dissenso, si può dire che l’università pubblica, su spinta del ministero e della borghesia, stia facendo il possibile per cacciare gli studenti proletari e per emarginare qualsiasi voce critica. In spregio alla libertà di parola che gli stessi “sinceri democratici” rivendicano: libertà di parola per i docenti, gli studenti possono anche farne a meno!

    In opposizione a lorsignori, che rivendicano senza battere ciglio la distruzione di fatto dell’università pubblica, l’attacco a tutto tondo alle condizioni di vita di studenti e lavoratori, gli interventi guerrafondai all’estero di un rinnovato imperialismo (straccione) italiano, noi ripetiamo: la spesa militare, come tante altre, dimostra di soldi per i lavoratori, i pensionati, i disoccupati, gli studenti ce ne sarebbero eccome! Ma le priorità della spesa pubblica e degli investimenti sono decise dai “soliti noti”: banchieri, industriali, palazzinari, clero. È il momento di dire basta a questa austerità a favore dei pochi grandi proprietari (a cui invece si tagliano pure le tasse) per riaffermare le nostre priorità, i nostri bisogni in una sola piattaforma unificante di tutti gli sfruttati: uniamo le lotte e le rivendicazioni, perché solo uniti si vince. Contro il militarismo italiano e dell’UE, rivendichiamo come studenti il taglio, e non l’aumento, alle spese militari per combattere guerre che non ci appartengono e che storicamente hanno alimentato il terrorismo di oggi; rivendichiamo lo stop alle missioni militari all’estero; rivendichiamo la massima unità di studenti e lavoratori di tutte le nazioni contro i comuni oppressori. Contro tagli e “austerità”, rivendichiamo l’unico autentico diritto allo studio: la totale copertura economica delle spese degli studenti: a tempo pieno di studio, un salario pieno per gli studenti! Per una scuola di qualità, di massa, gratuita, gestita da lavoratori e studenti, e non da industriali e da preti! Non siamo bestie a cui dare le briciole che cadono dalla tavola dei padroni!

    23 Febbraio 2016

    Studenti Rivoluzionari - Bologna

    Fonte

    Condividi questo articolo su Facebook

    Condividi

     

    Notizie sullo stesso argomento

    Ultime notizie del dossier «La guerra "umanitaria" alla Libia e le sue conseguenze»

    Ultime notizie dell'autore «Partito Comunista dei Lavoratori»

    11469