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Hiroshima

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(7 Agosto 2012) Enzo Apicella
Il 6 agosto 1945 alle 8:16 gli USA sganciano su Hiroshima la prima bomba atomica utilizzata in un conflitto militare

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    (Il nuovo ordine mondiale è guerra)

    Il Libano nel mirino di Arabia Saudita e Turchia

    (4 Marzo 2016)

    zayani

    Zayani, Segretario Generale del Consiglio di Cooperazione del Golfo

    Le sei monarchie del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG), cioè Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Oman, Qatar e Kuwait, hanno dichiarato Hizbollah come “organizzazione terroristica”, ha annunciato il segretario generale del consiglio Abdelattif Zayani. La scelta di includere il partito libanese sciita nell’elenco delle organizzazioni terroristiche è legato alle “azioni che Hizbollah sta portando avanti in Siria, Yemen e Iraq” e sono una “minaccia per la sicurezza nazionale araba” ha aggiunto Zayani.

    Molto semplicemente la scelta è legata al fatto che, nel suo discorso di martedì, il segretario generale del partito, Hassan Nasrallah, ha duramente criticato la politica egemonica portata avanti dal CCG. I finanziamenti, circa 5 miliardi di dollari, ai movimenti jihadisti in Siria e, soprattutto, la guerra in Yemen. Conflitto che sta causando migliaia di morti civili con un’alleanza militare tra militari sauditi e jihadisti appartenenti ad Al Qaida e Daesh contro gli sciiti Houti. Il segretario ha aggiunto “che mai si scuserà con l’Arabia Saudita visto che commette dei crimini atroci contro il popolo ed i civili in Yemen”.

    Per quanto riguarda le tensioni interne al governo di unità nazionale libanese il segretario Nasrallah ha ribadito che “alcune parti della corrente avversaria – 14 Marzo- hanno cercato di destabilizzare il paese con una crisi politica per contrastare e indebolire il partito sciita…ma questo governo è il vostro, non il nostro anche se noi continueremo a parteciparvi come continueremo a portare avanti il dialogo nazionale con il partito Futuro (Saad Hariri) visto che il dialogo è fondamentale per gli interessi nazionali libanesi, alla stabilità ed alla pace in Libano”. In riferimento al mancato finanziamento da 4 miliardi di dollari per la fornitura di armi all’esercito libanese, ha dichiarato che “l’obiettivo dell’Arabia Saudita è quello di seminare discordia per aggravare la situazione politica interna libanese” e che il vero problema della petromonarchia saudita “non è il governo libanese, ma Hizbollah perché ha rovinato i piani sauditi in Siria e Yemen in particolare”.

    In risposta all’annuncio del CCG, l’Iran ha annunciato in un comunicato ufficiale che le dichiarazioni degli stati del Golfo sono “un segno di debolezza della politica del CCG e puntano solamente a destabilizzare il paese dei cedri, visto che Hizbollah ha dimostrato in questi anni di essere la vera “resistenza” alla politica saudita ed a quella dell’entità sionista nella regione”. Stesse dichiarazioni di sostegno e solidarietà arrivano dalla coalizione dei movimenti sciiti in Yemen che ringraziano il segretario generale Nasrallah per le parole di sostegno alla terribile carneficina portata avanti dalla coalizione saudita-jihadista nel paese yemenita.

    Per quanto riguarda l’attacco dell’Arabia Saudita e dei suoi alleati contro il Libano è di ieri la notizia (Agenzia AFP) di una nave cargo proveniente dalla Turchia fermata dalla guardia costiera greca nella zona di Cipro, carica di armi, munizioni ed esplosivo con destinazione il porto di Tripoli nel nord del Libano. Secondo il giornale Al Akhbar l’invio di armi potrebbe essere l’opera dei servizi segreti turchi e significa che lo stesso paese turco è intervenuto in supporto alla monarchia saudita per destabilizzare ulteriormente il Libano e rifornire di armi Daesh e Al Nusra. Cambiano, quindi, le rotte di approvvigionamento di armi viste le difficoltà che ci sono nella zona di confine turca nella regione di Aleppo che è stata quasi totalmente riconquistata dalle truppe lealiste di Bashar Al Asad.

    Il Libano, purtroppo, diventa sempre più esposto al conflitto a distanza tra la coalizione sunnita (Arabia Saudita e Turchia) e quella sciita (Iran, Siria) per l’egemonia nella regione.
    3 marzo 2016

    Stefano Mauro

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