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(13 Marzo 2016)
Finalmente lunedì 7 Marzo, dopo 6 mesi di attesa, i lavoratori di "Città di Roma - Metronotte" (di cui abbiamo seguito le vicende negli ultimi due mesi) hanno ottenuto la firma definitiva che farà sì che a fine Marzo arrivi loro veramente la cassa integrazione che gli spettava.
Oltre a questi arretrati è stato loro promesso anche il rinnovo della CIGS (Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria) fino a Marzo 2017. E' importante ricordare a questo punto che se sono riusciti a ottenerla è solo grazie alla loro lotta, al loro coraggio di portare avanti una battaglia nonostante fossero inascoltati ed abbandonati dai sindacati e dalle istituzioni. Nessuno gli ha regalato niente. Questa piccola vittoria se la sono conquistata passo dopo passo, con gli scioperi della fame, presidi sotto al ministero del lavoro e prefettura, andando in giro a raccontare la loro storia e chiedendo ogni giorno ciò che gli spettava. E' una loro vittoria che ricorda a tutti e tutte, ancora una volta, che solo la lotta paga.
Purtroppo non si tratta decisamente di una storia a lieto fine perché questi lavoratori, almeno per ora, non avranno indietro il posto di lavoro. Come tante altre storie ci insegna che per salvaguardare i lavoratori i loro posti di lavoro - e magari anche i servizi pubblici! - ci vorrebbe come minimo la clausola di salvaguardia sociale, ma ancora meglio l'internalizzazione. Infatti, non scordiamoci che in questo caso l'azienda ha perso gli appalti di cui era vincitrice perché è stata accertata l'infiltrazione mafiosa. Le conseguenze peggiori le hanno avute però i lavoratori che in questa vicenda non c'entravano nulla.
Se questa situazione di clientelismo e corruzione, con presenze più o meno mafiose, è stata ed è resa possibile a Roma, è innanzitutto a causa del fatto che l'erogazione dei servizi pubblici, attraverso le esternalizzazioni, le convenzioni e le privatizzazioni, non è più gestita con la finalità di rendere un servizio ottimale per i cittadini ma ha come unica logica quella del profitto, a discapito di lavoratori ed utenti.
Per il momento, festeggiamo con loro questa prima vittoria augurandoci che sia solo la prima a cui possiamo dare voce.
Clash City Workers
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