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Tornate nelle fogne!

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(25 Aprile 2011) Enzo Apicella

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    Legge sulla procreazione medicalmente assistita: una battaglia oltre i referendum

    (6 Giugno 2005)

    La legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita (p.m.a), oggetto di referendum il 12 e 13 giugno, è l’attacco del governo Berlusconi ai diritti delle donne, alla loro salute, alla loro autodeterminazione.

    La legge è stata approvata con il voto trasversale di settori minoritari del centrosinistra e settori maggioritari del centrodestra, entrambi “sensibili” per ragioni elettoralistiche, ai dictat del Vaticano.

    E oggi, la presa di posizione di Rutelli per l’astensione, coerentemente con le sue manovre di autonomizzazione centrista all’interno dell’Unione, mostrano ancora una volta la necessità per le/i comuniste/i della rottura con il centro liberale per la difesa e la conquista dei diritti delle donne, dei lavoratori e delle lavoratrici.

    E’ necessario abolire anche parzialmente questa legge (come vogliono i referendum) perché è fortemente reazionaria, clericale, proibizionista, contro le donne. Una legge che con il pretesto di regolamentare la fecondazione artificiale ha viceversa una valenza fortemente ideologica.

    Nel nome della sacralità dell’embrione che viene riconosciuto come soggetto di diritto, si affermano una serie di divieti e prescrizioni che:

    - mettono fortemente in discussione la legge 194/78 sull’interruzione volontaria di gravidanza, conquista irrinunciabile del movimento delle donne e dei lavoratori;

    - impongono come unico modello di famiglia quello tradizionale;

    - sanciscono il legame di sangue tra genitori e figli impedendo la fecondazione eterologa con gameti forniti da un donatore o una donatrice;

    - restringono fortemente l’applicazione delle tecniche di fecondazione assistita con il risultato di mettere in pericolo la salute della donna e di impedire la ricerca scientifica. Viene quindi colpita l’autodeterminazione delle donne, ridotte a puri contenitori di embrioni: un embrione, senza un corpo di donna e contro la sua volontà, è soltanto un insieme di cellule e non una persona.

    Qualunque sia l’esito referendario, la lotta dovrà continuare con l’obiettivo della totale eliminazione della legge 40 (insieme all’abolizione di tutte le leggi del governo Berlusconi e dei precedenti governi di centrosinistra che hanno sferrato un duro attacco ai diritti dei lavoratori, degli studenti, degli immigrati) e con l’obiettivo della ricomposizione di un movimento di massa delle donne, a partire dalle giovani protagoniste delle ultime stagioni di lotte, che dovrà riprendere voce sui temi della riproduzione, del controllo della sessualità e del corpo, di un uso consapevole delle nuove acquisizioni scientifiche e tecniche.

    Né la chiesa, né i comitati di bioetica, né i medici e tantomeno le imprese farmaceutiche e biotecnologiche dovranno imporre i loro interessi sulle questioni riproduttive.

    Costruiamo comitati di difesa della legge 194 e comitati di difesa dei consultori pubblici. Rivendichiamo il controllo delle donne, dei lavoratori e delle lavoratrici:

    - sulla gestione della salute riproduttiva (contraccezione, aborto e fecondazione artificiale) che deve essere pubblica e gratuita;

    - sulla ricerca biotecnologica e biomedica, attraverso l’accesso di massa alle informazioni e la nazionalizzazione delle industrie farmaceutiche e degli enti di ricerca privati.

    Associazione marxista rivoluzionaria
    PROGETTO COMUNISTA
    sinistra del PRC

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