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I ricchi

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IL 17 APRILE ANDIAMO A VOTARE SI’
AL REFERENDUM PER FERMARE LE TRIVELLAZIONI IN MARE

(19 Marzo 2016)

Il governo Renzi e il PD stanno boicottando il referendum popolare sulle trivellazioni in mare che si terrà domenica 17 aprile. In questo modo favoriscono gli interessi di ENI, Edison, Shell e degli altri monopoli del settore, gli stessi che spingono per le guerre di rapina in Libia, in Medio Oriente, etc.
Renzi, e le forze che lo sostengono, in primo luogo il PD neoliberista, temono che attorno a questo referendum cresca il dissenso popolare e si coaguli un arco di forze popolari e di sinistra che prosegua la battaglia in vista del referendum costituzionale del prossimo ottobre 2016.
Perciò il governo ha evitato l’accorpamento del referendum sulle trivelle con le elezioni amministrative, sprecando denaro pubblico. Perciò lo passa sotto silenzio, mentre manovra per cancellare la volontà popolare espressa nel referendum sull’acqua pubblica del 2011. Perciò il PD invita vergognosamente all’astensione.
E’ necessario dare una risposta a questo disegno reazionario andando a votare in massa SI’ al referendum del prossimo 17 aprile.
Nello specifico il referendum mira a far sì che il divieto di estrazione entro le 12 miglia marine sia assoluto, per tutelare il mare e le coste dalla corsa al profitto dei monopoli capitalistici.
Tutti coloro che vivono sulla propria pelle la pericolosa realtà di centri oli, raffinerie, hub portuali, pozzi petroliferi, centri di stoccaggio, oleodotti e gasdotti; i lavoratori che coltivano la terra con acque provenienti da falde inquinate; gli operai, i pescatori, i piccoli contadini e allevatori colpiti dalla nocività del capitalismo; le donne e i giovani che hanno una consapevolezza ambientalista, non possono avere il minimo dubbio: bisogna VOTARE SI’ per bloccare le trivelle in mare e bisogna continuare a lottare.
Lottare per farla finita con leucemie, tumori, avvelenamento di acqua, aria, suolo, cibo, per farla finita con il modello energetico capitalistico, fondato sul fossile e finalizzato al massimo profitto, che sta alterando in maniera catastrofica l’ambiente naturale.
Per il SI’ a questo referendum si sono già espressi centinaia di organizzazioni, comitati, associazioni, collettivi, i sindacati degli operai e le associazioni ecologiste, i comitati No Tav e il movimento per l’acqua pubblica. Ma non basta, la mobilitazione deve estendersi e crescere.
Il voto del 17 Aprile è un voto politico con il quale gli operai, i lavoratori, i giovani e i movimenti che si battono per la salvaguardia dell’ambiente e i beni comuni possono contrastare e sconfiggere la strategia energetica della borghesia che devasta i nostri territori e calpesta i nostri diritti.
Sui posti di lavoro e nei territori, attraverso i media sociali e i contatti personali, diamo vita a una campagna collettiva per convincere i lavoratori e le masse popolari ad andare a votare SI’ il 17 aprile.
Continuiamo la mobilitazione fino al referendum costituzionale del prossimo ottobre per sbarrare la strada alla politica antipopolare e antidemocratica del governo Renzi, che è una politica di servilismo totale nei confronti dell’oligarchia finanziaria, di difesa della sacralità e dell’intangibilità del profitto.
Saldiamo la lotta per l'unico altro mondo possibile - la società collettivista fondata sulla proprietà comune dei mezzi di produzione - alle lotte quotidiane per difendere l'ambiente naturale.
Andiamo tutti a votare SI’ il 17 aprile per fermare le trivelle e prepariamoci a seppellire sotto una valanga di NO la controriforma costituzionale di Renzi e Verdini!
19 marzo 2016

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

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