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Salvate la Sanità

Salvate la Sanità

(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
Secondo Monti il sistema sanitario nazionale è a rischio se non si trovano nuove risorse

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SANITÀ: LA MUSICA NON CAMBIA. ANZI!

(23 Marzo 2016)

Sono sempre in giro per ospedali e per mezzi d’informazione, negli ultimi tempi, l’assessore della Regione Toscana alla sanità, signora Saccardi, e il governatore Rossi, ovvero l’amministratore regionale più di lungo corso in materia di sanità che abbiamo in Toscana, visto che se n’è occupato da assessore dal 2000 al 2010 e da presidente se ne sta occupando dal 2010.
In giro, per fare propaganda alle loro imprese nella gestione della sanità e farci dimenticare quanto la stiano rottamando, trovandosi così perfettamente allineati con le politiche sociali del governo Renzi.

La signora Saccardi si vanta, petto in fuori, di gratificarci di centinaia di migliaia di dosi di vaccino per la meningite, cercando di non farci pensare che la cosa avrebbe dovuto farla un bel po’ di mesi fa o che i malati bisognosi di dialisi sono da mesi in attesa di essere curati in una sala degna di questo nome, anziché in un seminterrato che si allaga ogni volta che piove per più di un’ora.

Il governatore, invece, spara milioni su milioni di euro per futuri lavori a Cisanello, cercando di non farci pensare alle liste di attesa interminabili; al Pronto Soccorso gestito come un porto di mare; ai ticket sempre meno sostenibili non solo per farmaci, visite, esami e analisi, ma anche per ricette, impegnative e dischetti; al fatto che sempre più rinunciano alle cure mediche persone che, non esenti dal pagamento dei ticket, non hanno la capacità economica di sostenerle; alla insufficienza dell’organico, in particolare quello ospedaliero, sia per medici, che per infermieri e per operatori socio-sanitari, con ricadute negative sul servizio e sulla condizione lavorativa del personale, alla cui turnistica ancora non si applica interamente la normativa europea.

Recentemente, tanto per mostrarsi ”attento” ai bisogni dei cittadini, si è dichiarato contrario (noi lo siamo sempre stati!) al servizio di “Intra Moenia”, una furberia che fa pagare quanto negli studi privati le prestazioni sanitarie effettuate in ambulatori pubblici da medici dipendenti del sistema sanitario pubblico: una furberia che, in euro, va per il 70% a loro e per il 30% all’amministrazione sanitaria, che ci copre appena le spese.

In questo modo, dice il Rossi, si potrebbero evitare le lunghe liste di attesa (ma non dice come e non dice che così non sarà, finché il servizio sanitario non sarà un vero servizio per i malati, ma sarà gestito come un’azienda sulla loro pelle), mentre Edoardo Majno (direttore della programmazione dell’ASL delle province di Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno) la spara più grossa: entro l’anno le liste di attesa avranno la durata massima di 72 ore!
Non è da meno a sparare bravate la signora De Lauretis, direttrice generale della stessa ASL, che promette una maggiore efficienza del sistema sanitario, razionalizzando i servizi, cioè riducendone il numero e chiudendo anche reparti importanti, come quelli di maternità, destino a cui pare avviato l’ospedale di Piombino: trentacinquemila abitanti che resterebbero senza sala parto!

Ritornando ai milioni di euro sparati dal governatore, sappiamo che, al momento, essi sono 357,6 e saranno investiti per costruire a Cisanello un nuovo monoblocco ospedaliero e la facoltà di medicina. Senza contare che egli ha parlato anche di “recupero a nuove funzioni dell’area del Santa Chiara”: operazione che non è stato chiarito se è compresa o no nella cifra.
Non ha perso l’occasione, per parlare di lavori e di milioni, il sindaco di Pisa Marco Filippeschi, “specialista” in mobilità urbana (è lui che ha inventato il People Mover, un’opera tanto costosa quanto inutile e ridicola per collegare l’aeroporto alla stazione di Pisa). Stavolta, stando a quanto annunciato, avremo un “moderno filobus che correrà in sede protetta … per potenziare i collegamenti” fra la stazione e Cisanello (ci viene da pensare alla grancassa battuta sulla famosa LAM, cioè la Linea ad Alta Mobilità, che doveva fare miracoli su miracoli. Succederà la stessa cosa anche per il “moderno filobus”?). Intanto, i lati della via principale che conduce all’ospedale continuano a presentarsi in tutta la loro estensione come un’autentica pattumiera a cielo aperto!

Fatto sta che tutti questi milioni saranno spesi in opere inutili, perché la mobilità per Cisanello potrebbe essere organizzata predisponendo, per la LAM, più corse e una corsia preferenziale; e, a parecchi anni di distanza dall’entrata in servizio del nuovo ospedale e dal ridimensionamento dell’antico, nessuno
(né le persone che hanno bisogno di cure, né chi nella sanità lavora, né gli studenti di medicina) sente il bisogno di trasferire a Cisanello quel che è rimasto al Santa Chiara, e meno che mai di portarci la facoltà di medicina.
Ma di certo ci sbagliamo, perché a sentirne il bisogno c’è senz’altro qualcuno: il mondo degli affari finanziari e immobiliari, con la sua sete di speculazione e di profitto, e il mondo politico che vi è inestricabilmente intrecciato.

Ma cosa c’entra tutto questo con le criticità in cui versa la sanità, per risolvere le quali, invece, i milioni non si trovano? Anzi, ogni anno il servizio sanitario viene definanziato e non di milioni di euro, ma di miliardi.

COBAS SANITÀ PISA

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