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Ustica. Monumento all'assassino ignoto

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4 SI ai referendum del 12-13 giugno

(8 Giugno 2005)

Il 12 e 13 giugno saremo chiamati a votare sui referendum abrogativi di alcuni articoli della legge 40/2004 sulla fecondazione assistita, una pratica clinica che interviene sul corpo delle donne e investe la sfera delle scelte e delle convinzioni intime e personali.
Su questo terreno nuovo, su una materia così delicata e complessa, che coinvolge il corpo, la sessualità, la genitorialità, le relazioni tra i sessi, una maggioranza parlamentare trasversale ha ostinatamente voluto imporre al paese il proprio punto di vista, parziale e di parte.

Una legge proibizionista e violenta, nemica dell’autodeterminazione delle donne, della possibilità per le ricercatrici e i ricercatori italiani di partecipare al progresso della ricerca applicata alla cura di gravi e importanti malattie, della responsabilità di donne e uomini in una scelta fondamentale della loro vita come l’esperienza genitoriale.

Una legge che non ha pari in Europa, e fomenta diseguaglianze e discriminazioni, perché spinge cittadine e cittadini italiani che desiderano figli e hanno necessità di ricorrere a queste pratiche cliniche a rivolgersi a centri esteri (se ne hanno la possibilità economica) o alla rinuncia.

La legge nega il principio di autodeterminazione della donna, viola il principio di laicità dello stato, fa carta straccia del principio di uguaglianza, solennemente riconosciuto dalla nostra Costituzione e, infine, entra in conflitto con il diritto alla salute della donna, con la responsabilità del medico e con la possibilità di progresso della ricerca applicata alla cura di malattie gravi e diffuse.

referendum 1: RICERCA SCIENTIFICA
Il SI al referendum cancella le norme che impediscono la ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali. Consente quindi la ricerca terapeutica per la cura di malattie gravi come il Parkinson, l’Alzheimer, il diabete e i tumori.

referendum 2: SALUTE DELLA DONNA
Il SI al referendum cancella l’obbligo, per la donna, di sottoporsi a trattamenti pericolosi per la sua salute, dando un consenso preventivo e irrevocabile. Inoltre consente il ricorso alla fecondazione assistita anche a genitori portatori di anomalie genetiche.

referendum 3: AUTODETERMINAZIONE DELLA DONNA
Il SI al referendum cancella le norme che, anteponendo i diritti del concepito a quelli della madre, negano il principio di autodeterminazione della donna e l’inviolabilità del corpo femminile. Riafferma quindi il diritto da una maternità libera, voluta e consapevole.

referendum 4: FECONDAZIONE ETEROLOGA
Il SI al referendum cancella il divieto di fecondazione con semi o ovociti di donatori esterni alla coppia. Consente quindi di avere figli anche a coppie in uno o entrambi i componenti siano sterili.

Il SI del 12 e 13 giugno afferma il diritto delle donne a disporre liberamente di sè e del proprio corpo nelle scelte riproduttive, tutelando la propria salute, la genitorialità come scelta consapevole di relazione e affetto, la responsabilità sanitaria del medico, la laicità dello stato e il progresso della ricerca teraupetica nella cura di malattie gravi e diffuse.

Un SI per una maternità libera, voluta e consapevole.

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