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Detenuto in attesa di giudizio

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(8 Novembre 2009) Enzo Apicella
Secondo i dati di Ristretti Orizzonti sono 82 le persone morte nelle carceri italiane nel 2009. Nella maggior parte dei casi, suicidi; qualcuno morto per cause naturali.

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(Omicidi di stato)

Roma, 7 aprile: ricordiamo Mario Salvi

(4 Aprile 2016)

volantino storico mario salvi

Giovedì 7 aprile 2016 ricorderemo Mario nella piazza che per gli abitanti del quartiere porta il suo nome.
Presidio ore 16:30 in piazza Mario Salvi (già p. Clemente XI) a Primavalle.



7 Aprile 1976, Via degli Specchi, Roma

Mario Salvi viene ucciso con un colpo di pistola alla nuca, dopo aver lanciato alcune molotov contro un portone laterale del Ministero di Grazia e Giustizia, dall’agente carcerario in borghese Domenico Velluto.L’8 aprile, i Comitati Autonomi Operai di Roma, nel corso di una manifestazione di protesta, diffondono un documento sulla morte di Mario in cui, tra l’altro si legge : “L’agente Velluto con la pistola in pugno ha percorso centinaia di metri lungo le strade che portano a Campo de’ Fiori, alla ricerca di una vittima a cui sparare a freddo con tutta calma. Infatti quando ha sparato, nessuno stava scappando: il nostro compagno è stato freddato mentre camminava…”
Il 15 aprile 1976 l’agente Velluto viene arrestato per omicidio preterintenzionale. Il 7 luglio il tribunale lo assolve ” per aver fatto uso legittimo delle armi”.

In via degli Specchi, nel quartiere di Campo de’ Fiori, all’altezza del numero civico 15 è affissa una lapide di commemorazione: “Qui è caduto Mario Salvi comunista rivoluzionario di 21 anni ucciso dal piombo di stato mentre manifestava il suo odio di classe contro la giustizia borghese. Il suo ricordo vive nelle lotte degli sfruttati. 7 settembre 1977.”

Mario era un giovane che, come altre migliaia di giovani e meno giovani, in quegli anni aveva fatto della militanza politica e dell’ impegno sociale una scelta di vita. Militanza ed impegno che fondamentalmente significavano solidarietà ( in quegli anni veniva definita solidarietà di classe) con gli sfruttati e con i più deboli.

Casa del Popolo "Giuseppe Tanas"

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