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L'Apparenza inganna: su Pragma research, call center di Roma

(16 Aprile 2016)

Sono disoccupato da un anno, o almeno così pare: svolgo da qualche mese una collaborazione occasionale, una società di ricerche di mercato mi affida "occasionalmente" un lavoro da fare e dopo 90 giorni dalla sua fine ricevo soldi e nota compensi. Questo a parole, nei fatti sono lì tutti i giorni, a volte anche il sabato, svolgo più di una campagna, e dopo 100 giorni (nemmeno effettivi ma lavorativi) mi viene pagato un lavoro, e gli altri 2 che ho fatto nello stesso periodi 2 mesi dopo, e così via. Lo stesso trattamento viene riservato ai miei colleghi sia vecchi che nuovi. Parzialmente meglio va a quelli che svolgono solo sondaggi in lingua straniera, lì basta applicare la tattica "non vengo finchè non mi paghi" quando si viene richiamati e i soldi arrivano relativamente subito previo giuramento di non dire a nessuno dei colleghi di averli avuti. Per gli altri non c'è amicizia con i capi o anzianità che tenga: se hai bisogno urgente di soldi non avrai un'anticipo (da leggere anticipo sul ritardo) verrai pagato quando pagheranno gli altri senza nel frattempo nessuna risposta scritta o orale alla tua richiesta, e forse non avrai nemmeno tutto quello che ti spetta ma, torno a ripetere, una campagna pagata sulle due o tre "scadute". La stessa campagna poi non viene pagata a tutti quelli che ci hanno lavorato in quel periodo, ma a chi viene pagato questo, a chi quello. I pagamenti in parole povere vengono fatti come quando e a chi pare a chi comanda.
Nessuno, dal responsabile del call center al suo assistente all'amministrazione al completo, sembra colpevole di questo:è un trionfo dello scaricabarile; dell'impiegata che risponde alle mail di sollecito "nessuno" conosce il viso perchè nel posto con il suo nome è seduta un'altra persona, almeno così dice.
Così, in questo panorama d'innocenza a volte accade che qualche ragazza che chiede la retribuzione, che come al solito è in ritardo, si senta rispondere:"Vai meno dal parrucchiere!" Per quanto riguarda i pagamenti c'è da aggiungere un breve accenno a due particolari: a fine campagna è stabilito un compenso forfettario, quando restano da fare poche interviste e a persone difficili da trovare per sesso e età; non si tratta di un fisso orario, ma di un calcolo complicatissimo che pare si basi sul numero di chiamate e di interviste fatte: un alambicco per prendere al massimo 30 euro in più per una campagna che dura mesi. Infine molto spesso il prezzo dell'intervista non si sa a inizio lavoro, ma quando è quasi finito. I primi tempi in cui si è adottata questa prassi se si chiedeva quanto venisse pagata la singola intervista i responsabili facevano fuoco e fiamme, poi la risposta è stata un semplice e naturale "non lo so!". I maligni insinuano che siffatto modo di fare mira a far terminare il lavoro, perchè se il prezzo dell'intervista si sapesse prima molti rifiuterebbero. Io aggiungerei un'ulteriore malignità: per vie traverse so che la società ha aderito all'accordo Assirm, accordo prima di tutto tra società di ricerche di mercato, che poi, al tavolo con i sindacati confederali, hanno stabilito un minimo di salario orario garantito, sia per i collaboratori junior che per i senior. La legge stabilisce che non si può essere collaboratori occasionali per un'azienda per molto tempo, così la società in questione secondo me ritarda e fraziona i pagamenti in modo da far apparire che, per suo conto, stanno lavorando - per un breve periodo - solo alcune persone, così da non dover garantire il minimo sindacale previsto dall'accordo Assirm. Nella collaborazione continuativa, che sostituisce il contratto a progetto, le tutele di malattia, disoccupazione e assegni familiari, seppur irrisorie e penalizzanti per il lavoratore rispetto a quelle previste per i contratti tipici, ci sono. E il collaboratore occasionale? Egli deve comunicare alle società con cui collabora di aver raggiunto i 5000 euro lordi l'anno e a quel punto gli vengono trattenuti i contributi, ma su 5001 euro solo sull'euro in più, per esempio; non arriverà mai ad accedere alle seppur scarne e burocraticamente nebulose tutele del collaboratore continuativo: troppo pochi i contributi versati. Ad ogni modo, a ulteriore delucidazione delle tattiche dell'azienda in questione, aggiungasi che non solo non ha schermi divisori tra le postazioni, ma anche che i numeri di telefono si fanno ancora manualmente con la tastiera del telefono, il che sa di cosa casareccia e improvvisata, che non si vede in giro da almeno 10 anni e che vuol forse suggerire l'uso occasionale di manodopera. In verità a volte penso una cosa: se un'azienda ha bisogno e vuole pochi lavoratori e per pochi giorni,perchè deve cambiare idea, solo perchè i disoccupati ci si attaccano come le cozze agli scogli?

Andrea

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