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(31 Marzo 2012) Enzo Apicella

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Dal mancato quorum di aprile alla vittoria del NO al referendum di ottobre

(18 Aprile 2016)

no triv

Il SI al referendum contro le trivellazioni in mare, nonostante sia la stragrande maggioranza dei voti espressi, non è riuscito ad affermarsi a causa del mancato raggiungimento del quorum.
La responsabilità principale di ciò è del governo di Renzi e del PD che hanno vergognosamente boicottato il referendum (indizione ritardata, mancato accorpamento con le amministrative, invito all’astensione, oscuramento mediatico, disinformazione, etc.).
In tal modo hanno svelato una volta di più il loro volto neoliberista e reazionario, il servilismo nei confronti dei petrolieri inquinatori e dei monopoli finanziari.
Anche in questa occasione, come sul Jobs Act, la “Buona scuola”, lo “Sblocca Italia”,
etc., Renzi ha svolto il suo ruolo di prepotente burattino del grande capitale. L’appello all’astensione è in linea con la politica di esclusione e marginalizzazione delle masse, la cui partecipazione alla vita politica, sindacale, sociale è vista dall’oligarchia finanziaria come un ostacolo di cui sbarazzarsi per far passare le “riforme strutturali”.
La vicenda mette in luce anche i limiti organici dei referendum nel regime borghese, che è dominato da forze economiche e politiche reazionarie. Nella società capitalista e imperialista la democrazia è falsa, monca, svuotata del suo reale significato, la volontà popolare viene elusa e calpestata con mille raggiri e meccanismi.
Malgrado questi profondi limiti, i 14,5 milioni di SI sono un elemento da valorizzare e proiettare nelle prossime battaglie politiche.
Assieme al rifiuto delle trivelle si è manifestata una chiara opposizione politica di massa a un governo antipopolare e antidemocratico, che può e deve allargarsi nei prossimi mesi.
Il SI popolare è dunque chiamato a convertirsi in un vasto fronte unitario che dia impulso alla battaglia del referendum costituzionale del prossimo ottobre, seppellendo il Ddl Boschi e il governo Renzi sotto una valanga di NO.
La patetica rivendicazione di Renzi per il mancato quorum si trasformerà nella sua sconfitta politica se gli scioperi contro l’offensiva padronale e governativa continueranno e si svilupperanno; se le forze comuniste, popolari e di sinistra rafforzeranno la loro azione a sostegno delle lotte che stanno riprendendo e nella
battaglia per il NO alle controriforme istituzionali e politiche volute dai monopoli.
Non lasciamoci scoraggiare! Avanti con le lotte e gli scioperi, a partire da quello dei metalmeccanici del 20 aprile! Facciamo del 25 Aprile e del 1° Maggio giornate di
riscossa, di lotta e unità contro la melma capitalista, neoliberista, reazionaria e fascista!
Proseguiamo nelle lotta contro la trasformazione reazionaria dello Stato e della società, contro le politiche di austerità e i pericoli di guerra, in difesa dei nostri interessi economici e politici.
Alziamo il livello di conflittualità, sviluppiamo le lotte nelle fabbriche e nei territori, lavoriamo alla base delle associazioni di massa e dei sindacati, creiamo ovunque sia possibile Comitati di lotta, di agitazione, di sciopero, unitari e rappresentativi della massa.
Diamo vita a una grande campagna per il NO al referendum costituzionale, favorendo l’ascesa del movimento di massa e creando le condizioni di una grave crisi politica della borghesia.
Ciò porrà inevitabilmente all’ordine del giorno la questione di un governo che,
basandosi sugli organismi operai e popolari, svolga una lotta effettiva contro le forze reazionarie e guerrafondaie, prenda misure decise contro il capitale finanziario e soddisfi le esigenze vitali della classe operaia e delle masse popolari.
Compagni, operai avanzati, giovani ribelli, rafforziamo la prospettiva e l’educazione
rivoluzionaria del proletariato! Aderite alla nostra Organizzazione per sviluppare la direzione delle lotte e avvicinare la formazione del Partito indipendente e rivoluzionario della classe!
18 aprile 2016

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

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