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Sciopero

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(28 Gennaio 2011) Enzo Apicella
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    (Lotte operaie nella crisi)

    A 130 ANNI DA QUEL PRIMO MAGGIO...

    (1 Maggio 2016)

    Volantino in distribuzione oggi tra Liguria e Toscana

    alterclasse

    “Se otto ore vi sembran poche, provate voi a lavorare, e sentirete la differenza di lavorar e di comandar.”, dice un canto italiano di protesta dei primi del Novecento, attribuito alle mondine delle risaie del vercellese, e poi, durante il “biennio rosso” (1919-'20), fatto proprio da tutto il movimento classista. E' un testo che giustamente pone la riduzione della giornata lavorativa, storica tematica del movimento operaio, sul suo proprio terreno, cioè quello della lotta di classe...
    Nel 1886, centotrenta (130) anni fa, in USA, e precisamente nell'Illinois, esisteva già una legge che aveva istituito, dopo dure lotte da parte del movimento operaio, formato allora lì in massima parte da immigrati e dai loro figli, la giornata lavorativa di otto ore (la legge era del 1867...). Come sempre, anche allora i padroni cercavano di “rimangiarsi” le conquiste che erano stati costretti a concedere, e, durante una manifestazione a Chicago, scattò una provocazione poliziesca a danno di scioperanti, che si trovavano dal 1° Maggio a presidiare la Piazza Haymarket per ottenere la riduzione dell'orario di lavoro. A parte i morti durante gli scontri che seguirono, furono poi condannati a morte, in relazione a tali fatti, otto sindacalisti anarchici, poi conosciuti in tutto il mondo come “i martiri di Chicago”... Nasceva così la ricorrenza del Primo Maggio! Una scadenza dei lavoratori e di tutti i proletari!!...
    Naturalmente ancora oggi negli USA tale scomoda data non è quella in cui si “festeggiano” i lavoratori. Ed in Italia è da tempo che vengono firmati accordi con sindacati compiacenti perchè, anche nella giornata del Primo Maggio, non siano solo gli addetti ai servizi essenziali a lavorare... Lo smantellamento dei diritti dei lavoratori va di pari passo con la cancellazione della cultura classista, per far credere di “essere tutti sulla stessa barca”, cioè quella della nazione, dello Stato.... E' per questo che chi continua a mettere l'accento sul fatto, che questo Stato, qui ed ora, come lì ed allora, è al servizio della borghesia, dà certamente fastidio!
    Con la crisi economica di oggi, la situazione materiale degli operai somiglia sempre di più a quella degli albori del movimento operaio, con meno potere d'acquisto e più povertà, e, per giunta, con l'importante differenza che i modelli di vita della borghesia sono oggi assolutamente dominanti. Il miglior modo di difendersi è quello di partire dalla propria concreta condizione di subordinazione e sfruttamento, unendosi a tutti quelli che vivono tali condizioni, nativi ed immigrati, per rivendicare collettivamente, come classe, gli indispensabili miglioramenti.
    Decenni di cultura borghese hanno portato a credere che vanno, prima di tutto, difesi i diritti, invertendo, così, le priorità: COME PROLETARI NON E' TANTO IMPORTANTE CERCARE DI DIFENDERE I “DIRITTI”, QUANTO USARE TUTTI I PROPRI STRUMENTI DI LOTTA, SIANO O MENO ACCETTATI DALLA BORGHESIA COME “DIRITTI”! Di certo sarebbe meglio che continuassero ad essere considerati tali, ma SE LA BORGHESIA ATTACCA IL “DIRITTO DI SCIOPERO”, VUOL DIRE CHE AD ESSERE BASILARE E' PROPRIO LO SCIOPERO !!... che, infatti, VA PRATICATO, e non elemosinato dai padroni come “diritto”!!!...
    Il Primo Maggio continua, dopo più di un secolo, a rappresentare, e concretamente, dato che è celebrato internazionalmente, un momento di unità degli sfruttati di tutto il mondo! Anche per questo è un momento essenziale per una riflessione su quali sono i reali interessi della classe, al di fuori di tutto quello che le imprese e le istituzioni vogliono inculcare nelle teste dei proletari!
    La parte di tutte le risorse prodotte, che oggi va a chi lavora (o vorrebbe lavorare), è troppo inferiore a quanto va alla borghesia, che sta facendo pagare ai primi la sua crisi. Costoro, i proletari, sono poi la maggioranza, e devono, anche già solo per questo, avere molto di più della minoranza ricca! Nel contempo, A PARITA' DI PAGA, a chi lavora vanno ridotti l'orario di lavoro, la giornata lavorativa e la vita lavorativa: se, come noi pensiamo, ciò dovesse significare avviarsi ad uscire da questo tipo di società, ebbene i proletari non ci perderanno sicuramente!
    ...PER L'UNITA' INTERNAZIONALE DEI LAVORATORI!

    ALTERNATIVA DI CLASSE

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