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OCCORRE IMPEDIRE UNA STRAGE ANNUNCIATA

(10 Maggio 2016)

Il governo italiano si appresta ad inviare centinaia di soldati alla diga di Mosul, a pochi chilometri dalla metropoli irachena da due anni occupata dall'organizzazione terrorista dell'Isis. Mentre si prepara una battaglia cruentissima, e un attentato alla diga può avere esiti apocalittici.
Ogni persona ragionevole sa che la presenza dei soldati italiani alla diga di Mosul renderà sia quel sito che il nostro intero paese un bersaglio privilegiato di attacchi terroristici; ogni persona ragionevole sa che proprio perché l'Italia prese parte alla prima guerra del Golfo ed all'occupazione militare seguita alla seconda, la nostra presenza militare in Iraq sarà interpretata da innumerevoli persone come la prosecuzione dell'azione bellica massacratrice ed onnidistruttrice iniziata negli anni Novanta che ha provocato la catastrofe di quel paese.
L'Italia non può e non deve dispiegare centinaia di soldati alla diga di Mosul, e deve piuttosto ritirare il personale ed i mezzi militari già operativi in Iraq.
Il terrorismo stragista non si contrasta con la guerra, che è essa stessa massimamente terrorista e stragista, e che il terrorismo riproduce e alimenta.
Il governo italiano receda da una decisione insensata, immorale e illegale.
Il ricordo delle vittime di Nassiriya risvegli le coscienze e le intelligenze.
Occorre impedire una strage annunciata.

Ogni vittima ha il volto di Abele.
La guerra è nemica dell'umanità.
Salvare le vite è il primo dovere.

Viterbo, 10 maggio 2016

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"

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