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La strumentalizzazione di Berlinguer da parte di Renzi

(22 Maggio 2016)

enrico berlinguer

In rassegna stampa, molti quotidiani oggi titolano con evidenza sull'ultima sparata di Renzi: "Anche Berlinguer era per il monocameralismo". Impossessarsi di Berlinguer da parte di Renzi naturalmente è una strumentalizzazione, un tentativo di coprirsi un po' a sinistra (in particolare presso quella parte di vecchio elettorato comunista che ha difficoltà a seguirlo) con un discorso che è una montatura, una mistificazione. Infatti Berlinguer poteva anche essere per una sola Camera, ma questo stante il fatto che ai tempi suoi la legge elettorale era proporzionale, e nemmeno era sfiorato, Berlinguer, dall'idea di mettere in discussione il proporzionale. Col proporzionale, in vigore ancora per qualche anno dopo la morte di Berlinguer, fino ai primi anni '90, il Parlamento rappresentava fedelmente il Paese reale, era lo specchio del Paese, e in tali condizioni avrebbe potuto bastare un'unica Camera. Del resto fin dalla/alla Costituente i comunisti e Togliatti erano per un'unica camera, nelle condizioni appunto di legge elettorale proporzionale (proporzionale ovviamente senza trucchi come quelli del "Porcellum"). Se Togliatti s'indirizzò verso il Senato paritario fu per evitare che la seconda camera verso la quale la Costituente era orientata fosse una specie di "camera dei lord" ("camera dei parrucconi"), certamente meno democratica del Senato paritario. Situazione ben diversa sarebbe oggi avere un'unica camera in condizioni della legge elettorale "Italicum", legge truffa, e truffa ben maggiore della legge truffa del '53 (contro la quale i comunisti si rivoltarono in Parlamento e nel Paese). In queste condizioni è del tutto inaccettabile il monocameralismo. Monocameralismo di cui Renzi parla, ma che poi, in realtà, non esiste affatto nella sua revisione costituzionale! Con Renzi infatti il Senato non scompare, cambia. Si presenta con un numero più basso di membri, non più eletti dai cittadini, ma per lo più designati dai Consigli Regionali. Un cambiamento in peggio, un (altro) furto di democrazia ai cittadini, un meccanismo che gli consente di avere la seconda camera più facilmente controllabile.
Quanto alla ministra Boschi e alla sua uscita su CasaPound, non c'è proprio da preoccuparsi per qualche eventuale migliaio di voti CasaPound, i NO saranno milioni e in buona compagnia a cominciare da quella dell'Associazione Nazionale, antifascista, dei Partigiani d'Italia che ha dato indicazione di votare NO; se poi la Boschi oggi ha questo forte sussulto di antifascismo contro CasaPound allora il suo Governo metta fuori legge CasaPound (lo può fare in base alla Costituzione e alla legge Scelba).

Giovanni Caggiati

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