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(15 Giugno 2016)
Operaie e operai!
Negli anni scorsi i governi borghesi ci hanno allungato l’età pensionabile e tagliato le pensioni con la complicità dei partiti della “sinistra” borghese e dei vertici sindacali.
Adesso per farci andare in pensione all’età di prima, ma in maniera selettiva, ci dicono che dobbiamo chiedere un mutuo, da restituire con tassi di interessi di almeno 3 punti e mezzo superiori al denaro a costo zero che le banche ricevono dalla BCE per saccheggiarci.
Il ducetto Renzi e i suoi leccaculo per fare campagna elettorale e referendaria hanno anche la faccia tosta di dire che l’uscita anticipata, a queste condizioni da strozzini, è vantaggiosa per noi.
In realtà, perdiamo il 7% annuo, pari a un assegno mensile netto del salario previdenziale.
Noi ci rimettiamo salario e pensioni mentre il governo non ci mette un euro, ma punta a ridurre le tasse sulle pensioni private.
Questa “flessibilità” va a vantaggio solo del capitale finanziario che continua a scaricare la sua crisi sulle nostre spalle.
E’ l’ennesima fregatura che ci vogliono far subire. Ribelliamoci, seguiamo l’esempio francese!
Rilanciamo la battaglia per cancellare la legge Fornero, per il ripristino del retributivo e delle pensioni di anzianità: 35 anni di contributi e 60 anni di anzianità bastano e avanzano per andare in pensione! Paghino i capitalisti, ricchi e i parassiti!
Intensifichiamo la lotta per dei veri contratti collettivi nazionali, a suon di scioperi!
Nessun voto e nessuna fiducia al PD e alle “opposizioni“ borghesi e piccolo-borghesi che se ne fregano dei problemi degli operai e servono solo per gestire il dissenso per conto dei capitalisti.
La nostra riscossa passa attraverso la lotta e l'unità di tutti gli sfruttati!
Spingiamo e prepariamo col fronte unico dal basso un grande sciopero generale con manifestazione a Roma da svolgersi prima del referendum e seppelliamo sotto una valanga di NO la controriforma costituzionale.
Vendichiamoci del Jobs Act, dell’art. 18, dell’attacco ai contratti e alle pensioni licenziando il governo Renzi, che è all’esclusivo servizio di banche e padroni.
Lottiamo, uniamoci, organizziamoci per aprire la via a un governo degli operai per opera degli operai stessi che la faccia finita col dominio del capitale e socializzi i principali mezzi di produzione e di scambio.
15 giugno 2016
Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia
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