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I ricchi

I ricchi

(18 Dicembre 2009) Enzo Apicella
A Copenaghen la 15° Conferenza ONU sul Clima

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    (Il saccheggio del territorio)

    No al ponte: fermiamoli adesso

    Il 6 agosto a messina corteo nazionale contro il ponte sullo stretto

    (20 Giugno 2005)

    Domenica 5 giugno durante l'assemblea per promuovere le iniziative di lotta contro la costruzione del ponte si è costituita la RETENOPONTE2005. All'assemblea hanno partecipato molte realtà di base sindacaliste e associazionistiche, partiti, movimenti e singoli cittadini. Dopo una intensa discussione sulle iniziative e sulle manifestazioni da costruire, è stata proposta una piattaforma di lavoro e di interventi sul territorio.

    Alla retenoponte 2005 hanno aderito:

    ARCI, CONFEDERAZIONE COBAS, COMITATO SCILLA E CARIDDI, CUB, CSOA CARTELLA, LABORATORIO CONTRO IL PONTE, LEGAMBIENTE SICILIA, LEGAMBIENTE VILLA SAN GIOVANNI, MESSINASOCIALFORUM, MOVIMENTO NONVIOLENTO, PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA, FEDERAZIONE DEI VERDI MESSINA, SUD ANTAGONISTA

    Impediamo progetti che sono interessi solo di alcuni per liberare la progettualità del bene comune (come la realizzazione del doppio binario in tutte le aree nelle quali la rete ferroviaria è insufficiente e il potenziamento del servizio via mare).

    Il modello di chi vuole governare e farsi delegare dalla società di base per proteggere gli interessi delle lobby pontiste, continua a proporre l'operazione ponte sullo stretto anche a copertura di una totale assenza progettuale per il meridione. In questi anni di mobilitazioni e lotte contro il mega-mostro abbiamo ampiamente messo in luce tutti i disastri che l'opera provocherebbe. Lo abbiamo fatto con dovizia di particolari e sostenuti da un coinvolgimento popolare crescente.

    Dal 1. campeggio di lotta contro il ponte sono passati tre anni sino alle mobilitazioni dell'anno scorso. Allora, intuendo che si poteva passare dalla fase della convegnistica all'iniziativa di piazza, investimmo tutte le nostre energie in un progetto che si è, poi, rivelato fondato, tant'è che le dimensioni delle manifestazioni hanno avuto una crescita esponenziale.

    Da quel primo momento sono cambiate tante cose. Sono nati comitati, reti, movimenti come espressione di una posizione anti-ponte che si andava consolidando.

    Alcuni settori della stessa classe politica che al livello nazionale si esprimono in favore alla costruzione del ponte, in riva allo stretto si scoprono difensori del territorio.

    Sintomo che il peso elettorale del "no ponte" è cresciuto? Chissà che anche questo non possa essere utile alla causa! Noi ci siamo sempre opposti alla prospettiva della devastazione ambientale e sociale che verrebbe causata dalla costruzione del ponte con la stessa determinazione e con lo stesso spirito con cui ci opponiamo alla politica di riduzione dei diritti sociali, all'aggressione alle garanzie del lavoro, allo smantellamento dello stato sociale. La legge Bossi-Fini, i centri di permanenza temporanea (veri e propri lager per i migranti), la legge 30 che aggrava il processo di precarizzazione del lavoro fino a disegnare uno scenario da nuovo caporalato, lo scippo del tfr, le privatizzazioni, la distruzione di scuola, università e sanità pubbliche, la dissennata politica di smaltimento dei rifiuti che dissemina il territorio meridionale di termovalorizzatori, lo scempio del ponte sullo stretto sono aspetti diversi di una politica unica che mescola neoliberismo di quart'ordine e speculazione.

    Per questo la battaglia contro la costruzione del ponte non può non essere inscritta dentro un percorso di resistenza che sappia contrapporre i diritti delle popolazioni meridionali e dei loro territori alla smania profittattrice delle consorterie politico-affaristico-mafiose. D'altronde le ultime inchieste in ordine di tempo, quella della procura di Roma che ha svelato il tentativo di Cosa nostra e 'ndrangheta di mettere le mani sull'affare ponte e quella relativa all'operazione "gioco d'azzardo", disegnano un intreccio di interessi che attraversa nel nostro territorio poteri politici, imprenditoriali, giudiziari, criminali e ci danno il quadro dell'ambiente pronto ad accogliere il flusso di miliardi destinati alla mega-opera.

    Questa potrebbe essere l'ultima estate prima dell'apertura dei cantieri. E' importante, quindi, fermarli adesso.

    Per questo la RETENOPONTE2005 si fa promotrice di un percorso di iniziative e mobilitazioni che culmineranno con una manifestazione il 23 luglio per le strade di Faro e con il quarto corteo nazionale contro il ponte il 6 agosto per le strade del centro di Messina.

    La RETENOPONTE2005 invita tutte le realtà locali e nazionali che in questi anni hanno partecipato alla crescita del movimento contro il ponte nell'area dello stretto a contribuire fattivamente alla piena riuscita di questi appuntamenti.

    RETENOPONTE2005
    retenoponte2005@libero.it

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