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A Bologna contro le minacce anticubane degli U.S.A.

Affollata conferenza di Gianni Mina’ e Red Ronnie

(22 Giugno 2005)

A Bologna, con la partecipazione dei famosi giornalisti Gianni Minà e Red Ronnie (e con gli interventi del parlamentare europeo Marco Rizzo, di Mauro Collina della Villetta-Pro-Cuba, e da Primo Soravia della Ass-Italia-Cuba), nella Casa del Popolo della Borgata Corticella il 17 giugno 2005 (in occasione del 77° anniversario della nascita di Ernesto “Che” Guevara, nato il 14 giugno 1928), il nuovo Comitato Direttivo del Circolo “Italia-Cuba” di Bologna ha organizzato una affollatissima e necessaria conferenza pubblica\sul tema “CUBA: realtà o menzogne?”.

Ha introdotto la discussione il moderatore Alfredo Pasquali, direttore della locale Radio Città Fujico, il quale ha detto che per molti l’isola di Cuba è oggetto di “scandalo e curiosità”, sottolineando il fatto che i due giornalisti presenti in sala rappresentano la spina nel cuore di una parte della sinistra italiana (con i Ds in testa) che si ostina a respingere gli impulsi di speranza anticapitalista provenienti da Cuba.

La prima domanda rivolta da Pasquali a Minà ha teso a collocare la particolarità cubana in un ambito storiografico (l’America Latina) in cui la Rivoluzione del “Che” e di Camilo e di Fidel ha dovuto difendersi costantemente dagli orribili attacchi e dai crudeli embarghi dell’imperialismo yankee. Gianni Minà ha iniziato ponendo innanzitutto l’attenzione sul suo mestiere di giornalista, sfidando chiunque a dire che un solo dato da lui esposto, durante la conferenza, possa essere considerato falso. Ha detto che contro il governo rivoluzionario cubano è stata sferrata (dalla fine degli anni 50 ad oggi) una enorme opera di delegittimazione da parte degli Stati Uniti, perché questa piccola isola con neppure 12 milioni di abitanti ha commesso due peccati imperdonabili: la cacciata della losca mafia filoamericana e la voglia di un sano socialismo filocubano. E gli Usa per raggiungere i loro scopi - ha continuato Minà - hanno usato molto spesso la violenza e il tritolo, ferendo e uccidendo alcune migliaia di cubani. “E questi sono dei terribili delitti contro l’umanità, commessi da parte di chi si maschera come Stato difensore e diffusore della democrazia nel mondo”. Ha quindi elencato con minuzia di particolari numerosi episodi terroristici finanziati dalla Cia tramite i propri agenti, tra cui quello dell’aereo fatto esplodere sulle Isole Barbados nel 1976 (dove morirono 73 giovani cubani) e la uccisione del ragazzo italiano Fabio Di Celmo nell’ Hotel Copacabana dell’Avana il 4 settembre 1997; con il solito immorale silenzio-stampa dei numerosi sedicenti “giornali indipendenti” italiani, come il Corriere della Sera e La Repubblica, che ipocritamente si sono poi stupiti del fatto che due loro inviati speciali siano stati recentemente rispediti in Italia da Cuba, dopo che erano entrati clandestinamente col normale visto “turistico” e non col professionale visto “giornalistico”. E a proposito di silenzio-stampa Minà ha fatto notare come i quotidiani italiani di destra e di sinistra da qualche tempo facciano a gara a chi si dimostra più ostile nei confronti di Cuba: addirittura anche quando il papa polacco e il cardinale cubano hanno ribadito più volte la loro contrarietà al quasi 50ennale embargo yankee contro il popolo cubano. In relazione a ciò Minà ha riferito vari episodi relativi alle difficoltà di reperimento dei medicinali e dei macchinari ospedalieri prodotti da ditte statunitensi. “Una figlia del “Che”, Aleida, che fa la pediatra all’Avana, mi ha detto amareggiata - ha sottolineato Minà - che nei loro ospedali (totalmente gratuiti per i cubani) sono costretti ad eseguire solo la metà delle operazioni necessarie a causa dell’embargo Usa che impedisce il rapido arrivo a Cuba di speciali materiali sanitari statunitensi (acquistabili perciò solo rocambolescamente, tramite costosissime e complicatissime triangolazioni commerciali internazionali) indispensabili per la salvezza di bambini cubani gravemente ammalati, molti dei quali muoiono per colpa di questo assurdo e criminale blocco economico yankee. E tutto ciò come si può definire, se non un tremendo attentato contro i diritti umani?”. Minà ha anche informato circa i recenti 5.000 “desaparecidos” negli Usa di Bush: “Perché nessun giornale italiano ne ha mai parlato? Forse perché essi guadagnano di più raccontando solo menzogne su Cuba?”, si è chiesto. E ha concluso chiedendo ai presenti di visitare il sito web del dipartimento di stato (ministero degli esteri) del governo statunitense, dove si può leggere il demenziale progetto del futuro abbattimento (secondo loro) della Rivoluzione Cubana: tramite numerosissimi pacchi di dollari elargiti a destra e a sinistra, non solamente a Cuba ma anche in altri paesi del mondo (tra cui l’Italia!!!).

Nel corso della conferenza a più voci ha parlato anche Red Ronnie, il quale, con linguaggio vivace e colorito, ha raccontato diverse sue esperienze culturali cubane, tra cui un interessantissimo incontro con Fidel, evidenziando come gli ideali della rivoluzione cubana (e soprattutto il mito del “Che”) suscitino ancora un grande fascino tra i giovani italiani.

Assieme a Minà e a Ronnie ha parlato pure il parlamentare europeo comunista italiano Marco Rizzo, il quale - tra l’altro – ha detto che il livello del mondo politico italiano non è mai stato così basso come ora nel nostro paese, e non è mai stato così insensibile come oggi in merito alla solidarietà e alla difesa delle numerose conquiste sociali cubane: “Forse perché non portano voti”, ha ironizzato.

Quindi hanno preso la parola anche Mauro Collina, presidente del Circolo “Villetta-Pro-Cuba” di Bologna, e Primo Soravia, coordinatore provinciale dei tre circoli bolognesi aderenti a “Italia-Cuba”, i quali (assieme a Paolo Scattaglia, neo-eletto segretario del Circolo “Italia-Cuba” di Bologna-Città) sono stati gli organizzatori della riuscitissima manifestazione. Essi si sono dichiarati allarmati circa il clima anticastrista (per evidenti motivi di opportunismo politico “all’italiana”) recentemente diffuso in Italia anche da Rifondazione Comunista, partito nel quale militano Collina e Soravia, e anche migliaia di iscritti ai vari circoli italiani Pro-Cuba.

L’affollata manifestazione è stata conclusa da Gianni Minà, il quale ha ricordato la solidarietà mondiale esistente a favore dei cinque eroi cubani da alcuni anni nelle prigioni Usa: condannati per avere scoperto i collegamenti esistenti tra i terroristi bombaroli rifugiati a Miami (come Posada Carriles) e la CIA (dei due George Bush).

KATIA SASSONI
Comitato Direttivo del “Circolo Italia-Cuba” di Bologna

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