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Verona: compiono 21 anni le mozioni omofobe

(13 Luglio 2016)

circolo pink

Nel 1995, il 14 luglio, il Consiglio comunale di Verona le approvò. Non sono mai state abolite né sconfessate.
Per molte e molti, negli anni, tra manifestazioni, presidi, cortei e proteste, noi del Pink siamo diventat* delle macchiette: “Ancora con queste mozioni… basta”, “Hanno approvato una legge sulle unioni civili cosa volete ancora… le mozioni son superate”. Potrebbe sembrare così, in effetti una legge, o meglio mezza, è stata votata dalle Camere ed è “passata”.
Viceversa sulla mozione n. 336 del ’95 c’è scritto che l’approvazione della suddetta IMPEGNA “l’amministrazione comunale a non deliberare provvedimenti che tendano a parificare i diritti delle coppie omosessuali a quelli delle famiglie “naturali” costituite da un uomo e una donna”. Nella stessa mozione si afferma anche che “l’omosessualità contraddice la stessa legge naturale” ….; a leggerla tutta c’è davvero da chiedersi se chi l’ha scritta e votata credeva veramente a quello che faceva, e, viste le vicende di questi anni, purtroppo la risposta è sì.
Ora c’è una legge sulle unioni civili e si potrebbe pensare che quel provvedimento sia diventato carta straccia, superato da una legge che per noi è riuscita a metà.
Noi invece vogliamo ricordare questa “macchia” anche quest’anno perché riteniamo che non sia affatto superata soprattutto nella parte sulla “non parificazione” dei diritti.

Anche la nuova legge non parifica i diritti, casomai sancisce un volta di più questo principio, le coppie omo non possono essere messe allo stesso livelli di quelle etero.
Motivo? Forse la paura, spaventa troppo che gay, lesbiche e trans possano pretendere una parificazione giuridica e culturale come la cosiddetta “famiglia naturale”, questo aprirebbe scenari inimmaginabili.

Inoltre, e non è un fatto da poco, la mozione 336 del 1995 anticipa di 21 anni tutti i temi esplosi con il movimento NO-GENDER di questi ultimi tempi: su quella mozione c’era già scritto tutto, come sempre le amministrazioni veronesi fanno scuola, erano già allora troppo avanti sul fronte delle discriminazioni. Poi si è proseguito su questa falsariga, a Verona s’è instaurato una specie di nuovo ventennio clerico-fascista che non è ancora finito.


In questo momento tuttavia l’amministrazione ha altre grane da risolvere ben più “pesanti” di una semplice mozione, le troppe vertenze aperte, la Fondazione Arena innanzitutto, il fallimento dei progetti delle “grandi opere” e non solo meritano tutta la sua attenzione, figuriamoci se si occupa di diritti dei “ froci”.
Il sindaco Tosi tempo fa ha detto di essere a favore delle coppie di fatto. Lo ha detto fuori dal consiglio mentre dentro c’erano altri a difendere la “famiglia naturale” e l’ordine naturale, un certo Zelger ad esempio. Mentre lo Zelger faceva approvare, nel luglio del 2014, un ordine del giorno che chiedeva all’amministrazione di vigilare sulla scuola e sui possibili attacchi “gender”, Tosi per smorzare i toni e comunque fuori dal palazzo rilasciava interviste a favore delle coppie di fatto, pur avendo votato contro l’abrogazione delle mozioni chiesta dal centro sinistra nel 2013.
Le mozioni dunque sono ancora lì, le ricordiamo in questo ennesimo 14 luglio perché restano un esempio di arretratezza della città e di chi l’amministra, in 21 anni tutti gli sforzi fatti sono stati inutili, l’Europa è andata avanti, persino Renzi si è dato da fare per far sì che l’Italia non fosse il solito fanalino di coda sul fronte diritti.

Caro Flavio, il tuo percorso di “redenzione” doveva comprendere anche le mozioni, sai che svolta per te, un vero cambiamento, ma immaginiamo che tu abbia altro di cui preoccuparti, si avvicina il 2017 e tutti in città si chiedono: Cosa farai dopo?

Circolo Pink - GLBTQE Verona
SAT PINK VR&PD

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