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Fiat: lacrime e sangue

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(14 Agosto 2010) Enzo Apicella

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Fondo per la produttività 2003 Agenzia delle Entrate: è cominciato il mattatoio!

(6 Luglio 2005)

Sono iniziate negli uffici dell’ Agenzia delle Entrate le trattative locali riguardo il Fondo per la produttività 2003 (FPS). Questo Fondo, figlio dello scadente 1° Contratto Agenzie Fiscali, sta cominciando a sortire i suoi deprecabili effetti provocando il consueto mix infernale di divisioni, liti, liste di “meritevoli”, spaccature ai tavoli sindacali e consacrando le valutazioni individuali come metro universale delle direzioni e non solo.
Insomma questo palcoscenico è diventato ormai un passaggio assodato per amministrazioni e sigle sindacali accondiscendenti e una via crucis per il personale.

Noi invece pensiamo che il salario accessorio (e quindi il FPS) sia salario di tutti i lavoratori senza dover per forza passare per le forche caudine di pagelle, valutazioni, graduatorie di merito. Queste forme salariali assolutamente sperequate servono solo per mantenere un potere di assegnazione economica alle Amministrazioni, svilire le RSU a ruolo di notai e dare a stuoli di burocrati sindacali la possibilità di scorribande nei posti di lavoro, senza rappresentanza effettiva.

Entrando nel merito del FPS siamo favorevoli a che le maggiori economie derivanti dalle maggiorazioni per le attività di Front Office ed esterne siano estese il più possibile a chi non è stato remunerato ed inoltre siamo contrari alla scelta di assegnare a “pochi eletti” le risorse per le indennità e gli incarichi del Fondo di Sede.

Ma sicuramente i problemi maggiori sono concentrati nella distribuzione dei compensi per la produttività fra i lavoratori.

Noi riteniamo che essi, essendo legati al risultato di produttività raggiunto dall’ufficio tutto, devono ritornare senza distinzioni ai lavoratori. D’altronde la gran massa dei lavoratori dell’area A e B svolge lavori superiori da sempre e la maggior parte dei livellati B2 e B3 è impegnata quotidianamente in attività di accertamento, contenzioso, attività esterne ecc., quindi suddividere in parametri economici diversi i lavoratori è sperequativo e oggi ormai anacronistico. Ci sembra inevitabile, con questo ragionamento, affermare e proporre che il personale debba essere remunerato tutto con uno stesso unico parametro (pensiamo al 166 del C1) o, se non dovesse esserci capienza economica con lo stesso, sarebbe da individuare quello immediatamente inferiore.

Facciamo uscire allo scoperto chi fino ad oggi ha fatto solo sterili crociate contro il mansionismo usando questo problema per una stucchevole giaculatoria senza una pratica e un percorso effettivo.

COBAS Pubblico Impiego
Finanze e Agenzie Fiscali
aderente alla Confederazione COBAS

Fonte

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