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(9 Aprile 2010) Enzo Apicella
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Ballottaggio a Monfalcone. La posizione del PCL

(4 Novembre 2016)

Il primo turno del voto amministrativo a Monfalcone del 23 ottobre è stato marcato da due dati politici significativi, ovvero l’astensione di portata storica per la “città dei cantieri” (oltre il 50%) e la componente sociale proletaria e semi-proletaria della maggioranza degli astenuti (l'astensione ha inglobato pure i rioni operai storici).
Il PD, partito di centro liberale, è uscito penalizzato da questi dati politici favorendo l’affermazione della destra causa un sistema elettorale truffatore e alienato voluto sia dal centrosinistra che dal centrodestra. Infatti ora la scelta rimane tra due candidature democristiane mimetizzate nei nuovi partiti dei padroni.
La leghista Cisint, uscita vincente al primo turno, e la sindaca uscente Altran (PD), appoggiata da un servilissimo Prc, sono due facce della stessa medaglia in quanto rappresentano due frazioni dello stesso potere padronale e bancario. Mentre la prima riceve lìapporto degli ambienti della Pmi e degli istituti bancari con azione strategica territoriale, la seconda incassa l’aureola dal direttore dello stabilimento Fincantieri e da altri rappresentanti e tecnocrati della grande impresa. Implementano entrambe quegli stessi apparati partitici di governo che hanno introdotto il Pacchetto Treu, la legge Biagi, la legge Fornero, il Jobs Act, i voucher, e che perseguono la spending review tagliando risorse a Sanità e ad Enti Locali per finanziare e detassare banche e società industriali, quell’oligarchia degli azionisti che ingrassa di pecunia i loro partiti. La loro visione dell'amministrazione cittadina segue dunque questi paradigmi sistemici considerati come imprescindibili.
Sono entrambe nemiche di quel governo dei lavoratori auspicato dal PCL. Inoltre, potrebbero trovarsi alleate nel sostegno ad un governo di unità nazionale creato da Mattarella nel caso di sconfitta di Renzi al referendum costituzionale.
Ogni operaio, ogni lavoratore con difficoltà di arrivare a fine mese, ogni disoccupato o sottocupato, ogni famiglia in cerca di alloggio o raggiunta da ingiunzione di sfratto o in lotta con i recuperatori di credito, ogni migrante dell'indotto Fincantieri, guardino in faccia questi due personaggi della politica borghese poiché tutte due queste candidate sono corresponsabili di quella governabilità dello sfruttamento capitalistico che produce la subalternità al ricatto del mercato dei salari e dei crediti.
Per questo il Nucleo isontino del Partito Comunista dei Lavoratori ribadisce l’indicazione di astensione dalle urne anche per il ballottaggio: perché a prescindere dal vincitore la sua vittoria dovrà essere la meno legittimata possibile, e non per un atteggiamento qualunquistico bensì per una precisa presa di coscienza di classe antiborghese.

Partito Comunista dei Lavoratori - Nucleo isontino

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