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Procreazione: la relazione-imbroglio del ministro Storace

(6 Luglio 2005)

"Quante sono state le donne/coppie che hanno chiesto di poter accedere alle tecniche di PMA, qual è il numero di GIFT, FIVET, ICSI effettuate, qual è il numero dei nati da PMA, quante sono le induzioni ovulari a cui vengono in media sottoposte le donne, quante sono state le gravidanze gemellari, qual è la percentuale di riuscita delle tecniche di fecondazione assistita con le limitazioni imposte dalla nuova legge, quante sono state le coppie desiderose di un figlio rifiutate perché non corrispondenti ai requisiti di legge, quali sono i costi che hanno dovuto sostenere?"- sono le domande che la Deputata Tiziana Valpiana, Capogruppo di Rifondazione Comunista in Commissione Affari Sociali rivolge al Ministro della Salute Storace dopo la presentazione della relazione sull'attuazione della legge sulla PMA.

"Ci aspettavamo, purtroppo, una relazione inadeguata e deludente, ma questa è reticente, totalmente priva di dati significativi come, per esempio, il numero dei nati e la percentuale di riuscita delle tecniche" - continua la Deputata -"nonostante questo sia espressamente previsto dalla legge 40. nonostante avessi già sollecitato il Ministro con un question time in Commissione è, invece, ancora in bozza il decreto che istituisce il registro nazionale delle strutture private autorizzate -l'unico atto che potrebbe dare garanzie alle cittadine e ai cittadini, da una parte, e, dall'altra, potrebbe consentire al Ministero stesso un reale controllo-, così come il registro degli embrioni e dei nati: questa è l'ennesima presa in giro da parte del Governo.

Per questo -conclude Valpiana- ho proposto di audire il Ministro e la Commissione Affari sociali ha già accettato la mia proposta di inserire la discussione della relazione sull'applicazione della legge sulla fecondazione assistita nelle prime settimane di luglio.

La legge è in vigore da oltre 1 anno, i cittadini sono stati in larga parte dissuasi dall'occuparsene, ora il Ministro nasconde i risultati di questa legge. Ma 12 milioni di cittadini che hanno votato al referendum hanno il diritto di sapere.
A meno che il governo non lo consideri solo il capriccio di una minoranza arrogante, laica ed elitaria"

Tiziana Valpiana

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