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Pomigliania

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(24 Giugno 2010) Enzo Apicella
Mentre la Lega rilancia la secessione della Padania, gli operai di Pomigliano fanno fallire il plebiscito richiesto dalla Fiat.

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Indecente! Difficile trovare un aggettivo più consono alla nota delle Rsa di Fim Uilm Fismic e delle loro segreterie provinciali dello stabilimento lucano della Fca.

(10 Novembre 2016)

di nuovo usb

Non paghi di assistere plaudenti all'ingiustizia clamorosa che colpisce oltre 1100 addetti della Punto costretti alla cassa integrazione mentre il resto dei lavoratori e delle lavoratrici continua a produrre, praticamente a ciclo continuo, arrivano persino ad auspicare che la direzione aziendale prosegua l'indispensabile “ricambio generazionale”.
Tradotto dal sindacalese si chiede all'azienda la rottamazione dei lavoratori “vecchi” e la loro sostituzione con nuove assunzioni!
A pensare male si fa peccato ma spesso ci si prende...
Forse qualcuno pensa che chi lavora sulla vecchia Punto debba fare la stessa fine di un auto considerata ormai obsoleta per il mercato?
Non è un caso che proprio sulla linea Punto lavori la parte più anziana dell'azienda, ma pur sempre giovanissima rispetto ai dettami della legge Fornero,e la più usurata dai ritmi e dai carichi di lavoro.
Una richiesta vergognosa che dovrebbe essere estranea alla cultura di un sindacato degno di questo nome.
Al coro delle aziende che vorrebbero rottamare tutti i cinquantenni per sostituirli con giovani poco pagati, di sana costituzione fisica, non sindacalizzati, senza art.18 e disponibili a tutto si uniscono anche Fim Uilm Fismic in un exploit di aziendalismo servile!

Come Usb denunciamo l'ingiustizia perpetrata dalla direzione aziendale nei confronti dei lavoratori posti in cassa integrazione, denunciamo le pesanti condizioni di lavoro imposte da ritmi e dai 20 turni e ci opporremo duramente ad una politica che riduca uomini e donne sfruttati per anni a limo premuti da gettare via.

In fabbrica non si possono perdere la salute, la dignità, la libertà, il diritto ad una vita affettiva. Un sindacato che voglia rappresentare davvero questi bisogni deve lottare per ottenere condizioni diverse di lavoro non chiedere i licenziamenti

Sergio Bellavita
USB LAVORO PRIVATO

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