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(17 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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CGIL: un contributo alla Rete 28 aprile

(8 Luglio 2005)

Lettera aperta ai/lle compagni/e Carlo Baldini, Wilma Casavecchia, Giorgio Cremaschi, Ferruccio Danini, Jole Vaccargiu

Il prossimo congresso della Cgil rappresenta una scadenza importante per la sinistra e per l'intero movimento operaio italiano. Il periodo intercorso a partire dall'ultimo congresso ha visto crescere le contraddizioni sociali e di riflesso svilupparsi di forme di lotta caratterizzate dalla loro radicalita' e anche dalla loro capacita' di ottenere, in alcuni casi, dei risultati.

Ma a questo quadro non ha corrisposto - a nostro avviso - un'adeguata capacita' della Cgil di generalizzare, organizzare e dirigere quelle lotte. Dal contratto degli autoferrotranvieri fino al recente accordo sul pubblico impiego, la Cgil e' sembrata interessata piu' a cercare di ricomporre un quadro unitario con Cisl e Uil e a preparare il terreno a un rilancio della concertazione (nella prospettiva di un ritorno al governo del centrosinistra) piuttosto che a rompere le compatibilita' e la concertazione, magari proprio a partire da una battaglia conseguente per la cacciata del governo Berlusconi.

Per questo abbiamo giudicato da subito negativamente la decisione dell'area programmatica Lavoro Societa'-Cambiare Rotta di dar vita a un documento unitario insieme alla maggioranza di Guglielmo Epifani, quasi a indicare che un futuro governo dell'Unione renderebbe superfluo il mantenimento di una posizione critica della sinistra sindacale dentro la piu' grande organizzazione di massa del paese. Mentre - a nostro avviso - e' proprio la politica portata avanti dai partiti dell'Unione in questi anni a rendere tanto piu' necessaria tale posizione alternativa e autonoma dentro la Cgil. Per questo abbiamo accolto favorevolmente la costituzione della rete del 28 aprile come strumento per la costruzione di un documento alternativo nel prossimo congresso e, conseguentemente, di un'area programmatica visibile e posizionata a sinistra.

Ma nel proseguimento del percorso iniziato a Roma il 28 aprile ci sembra che siano mancati gli atti formali chiari, inequivoci e tempestivi che si richiedono alla costruzione di una battaglia che esige anche tempi certi dal punto di vista organizzativo. E soprattutto ci sembra che a poco a poco abbia preso piede un progressivo spostamento verso un'ipotesi emendataria che ci sembra altra da quanto annunciato e - dal nostro punto di vista - assolutamente inadeguata alla situazione (oltre che impraticabile sul piano regolamentare). Finora non ci risulta sia stata formalizzata in alcuna sede ufficiale della Cgil l'intenzione di presentare un documento congressuale e anche la locandina diffusa nei giorni scorsi che pubblicizza l'iniziativa delle rete prevista per il 15 luglio non ne fa cenno.

Noi ribadiamo la nostra ferma disponibilita' a sostenere un documento congressuale alternativo di sinistra ma al contempo crediamo che tra di noi sia necessaria la massima chiarezza: i compagni che hanno firmato il primo testo per la battaglia congressuale alternativa sono sempre convinti della necessita' di procedere su quella strada o pensano di scegliere altre ipotesi, certo legittime, ma non necessariamente condivise e che eventualmente sarebbe il caso di annunciare e di sottoporre al dibattito? E se si' perche' si indugia, invece di annunciarlo in modo inequivoco e di mettere in atto tutti i passi necessari passare dalle intenzioni ai fatti? Nell'attivita' politica e sindacale ci sembra che il primo modo che si ha per costruire qualcosa sia dire che si ha intenzione di farlo e viceversa finche' si rimane sospesi e' impossibile costruire alcunche'. Tenuto conto per di piu' che l'orologio corre e che la preparazione di un congresso in Cgil richiede tempi adeguati per poter essere convenientemente organizzata. Certi che, con la stessa franchezza con cui abbiamo creduto doveroso porvi questi interrogativi, a questi interrogativi darete una risposta, vi salutiamo fraternamente.

5/7/05

Bruno Manganaro
Franco Grisolia

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