">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Sciopero

Sciopero

(28 Gennaio 2011) Enzo Apicella
Oggi sciopero

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Lotte operaie nella crisi)

OPERAI, LAVORATORI, VOTIAMO IN MASSA
“NO” AL REFERENDUM E AI CONTRATTI-TRUFFA!

(1 Dicembre 2016)

no!

A pochi giorni dal referendum costituzionale, ecco le intese per il rinnovo dei contratti dei lavoratori metalmeccanici e del pubblico impiego. Non è un caso.

Il significato politico di questi accordi è l’ennesimo scambio a perdere fra sindacati collaborazionisti, industriali e governo Renzi. La firma dei vertici sindacali su queste intese non è che l’ultimo atto di una manovra volta a smobilitare le lotte, far trionfare la pace sociale e favorire il piano del governo che puntava a chiudere le trattative prima del referendum per cercare di rastrellare voti fra i lavoratori esausti dopo anni di crisi e blocchi contrattuali.

Siamo di fronte a uno dei peggiori atti di prostituzione sindacale degli ultimi decenni, con il quale i boss riformisti e neocorporativi di Cgil-Cisl-Uil hanno favorito la reazione politica in cambio di nuove fregature per milioni di lavoratrici e lavoratori.

Noi comunisti siamo per la difesa dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, non per usare i CCNL come grimaldelli per ridurre i salari, estendere la miseria, intensificare lo sfruttamento e la divisione dei lavoratori attraverso accordi aziendali “sperimentali” e i premi di risultato “variabili”, prolungare gli orari e aumentare la flessibilità, penalizzare le malattie e introdurre la sanità integrativa privata per finire di smantellare quella pubblica.

Questa è la fine dei CCNL, non la loro riconquista!

La risposta a questa ennesima svendita – parte integrante della politica di collaborazione con la borghesia - deve essere il NO deciso e di massa delle lavoratrici e dei lavoratori nel referendum del 4 dicembre, così come nelle consultazioni sulle ipotesi di accordo.

Con il NO rifiuteremo assieme alla controriforma costituzionale tutta la politica del Jobs Act e della liquidazione dell’art. 18, della riforma Fornero e dei contratti-truffa, dell’austerità e del neoliberismo che abbiamo subito a causa dello sfacciato collaborazionismo dei vertici sindacali confederali e di categoria.

Rigettiamo i disegni reazionari e antioperai, sosteniamo la lotta per contratti veri, sulla base della difesa intransigente degli interessi della classe operaia e degli altri lavoratori sfruttati. Smascheriamo senza pietà i capi sindacali riformisti come i complici più pericolosi della politica reazionaria della borghesia dentro il movimento operaio e sindacale.

Lo sviluppo di un ampio movimento di massa, la costruzione di organismi e coordinamenti di fronte unico di lotta degli sfruttati si presentano sempre più come la strada da seguire per aprire la strada a un governo che prenda misure spietate contro i pescecani dell’alta finanza, che faccia ricadere il peso della crisi, del debito, della corruzione, delle tasse, sulle spalle della borghesia e dei ricchi.

30 novembre 2016

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Lotte operaie nella crisi»

Ultime notizie dell'autore «Piattaforma Comunista»

5884