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IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
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(17 Dicembre 2016)
Dietro il fumo delle tabelle la brace del nuovo bidone contrattuale.
Il profluvio di “vittorie” economiche (l'elemosina di 1 euro a domenica e di 0.10 per la notturna o i soliti forfettari a perdere su vuoti contrattuali e premi di produzione) che ci stanno intasando gli smartphone, non possono nascondere l'accelerazione del processo di spezzettamento e di cessione, a ribasso, di rami d'azienda.
E' il logico proseguimento del passato CCNL, ma anche l'anticipo dei prossimi CCNL liquidatori del contratto unico e fautori di nuove frammentazioni.
Il tutto in linea con le direttive del piano d'impresa, dentro il processo generale di un'azienda profittuale sempre più competitiva, sempre più multinazionale e sempre meno sociale.
Per i ferrovieri, schiarito il fumo dell'ubriacatura (poco!) monetizzante, resta l'arrosto (quasi bruciato!) del peggioramento ulteriore delle condizioni di lavoro, dell'orario, dello stress, della salute, della sicurezza.
La categoria è talmente stanca che persino il prossimo, sicuro, referendum truffa rischia di essere perso.
D'altra parte, la storia delle nostre lotte ci insegna che non è con referendum e tavoli a perdere che si inverte la rotta, ma con la lotta, con l'unità, con l'organizzazione.
Oggi, più di ieri!
Pino ferroviere
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