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L'angoscia dell'anguria

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(24 Luglio 2013) Enzo Apicella

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Le forche caudine del capitale

(10 Gennaio 2017)

Capitale anonimo e capitale monetario sono i due aspetti predominanti del sistema economico borghese, quando si diffonde (sotto la spinta della centralizzazione concorrenziale) la forma giuridica delle s. p. a. Attraverso il credito e le banche viene raccolta la disponibilità monetaria di molti finanziatori, che diventano (in certi casi) gli azionisti di un capitale sociale formato da titoli di proprietà negoziabili (le azioni). Questi titoli conferiscono ai soci il diritto alla partecipazione e al voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie delle s.p.a (e naturalmente il diritto ai dividendi sull'utile d’esercizio annuale). Le assemblee indicano il consiglio di amministrazione e quest’ultimo delega un amministratore unico, incaricato di gestire gli affari dell’impresa. In sostanza il manager è un dipendente della s.p.a, ovvero dei suoi soci azionisti, anche se egli stesso può possedere una quota di capitale azionario. Soggetto giuridico e soggetto economico. In verità la responsabilità legale degli azionisti è limitata al valore monetario delle azioni possedute, cosicché diversamente dai soci delle s.n.c, in caso di fallimento gli azionisti rischiano di perdere solo il capitale monetario impiegato per l’acquisto delle azioni. Inoltre un investitore avveduto e scaltro può sbarazzarsi delle proprie azioni vendendole prima del fallimento (se riesce a prevedere l’arrivo delle difficoltà). In un certo senso le s.p.a sono l’articolazione economico-giuridica concreta del superamento della unione fra impresa e proprietà, leggiamo cosa scrive Marx in merito nel terzo libro del capitale.
“Le società per azioni sono l’annullamento dell’industria privata capitalistica sulla base del sistema capitalistico stesso, e distruggono l’industria privata a misura che esse si ingrandiscono e invadono nuove sfere di produzione” (…) ”il capitalista industriale è, rispetto al capitalista monetario, un lavoratore, ma un lavoratore in quanto capitalista, ossia in quanto sfruttatore di lavoro altrui. Il salario che egli domanda e riceve per questo lavoro corrisponde esattamente alla quantità di lavoro altrui che egli si è appropriato e dipende direttamente (…) dal grado di sfruttamento di questo lavoro” (Marx, vol. 3, 457). Dunque egli rappresenta un puro funzionario del capitale monetario (formante il capitale azionario della s.p.a). La centralizzazione economica di capitali individuali privati, nella forma giuridica di s.p.a, consente alla figura del manager di diventare l’anima della moderna economia “L’anima del nostro sistema industriale non sono i capitalisti industriali, ma i manager industriali (…) La produzione capitalistica stessa ha fatto sì che il lavoro di direzione, completamente distinto dalla proprietà del capitale, vada per conto proprio. E’ diventato dunque inutile che questo lavoro di direzione venga esercitato dal capitalista”. (Marx, vol. 3, 457).
La nuda proprietà del capitale si scinde progressivamente dalla funzione di gestione economico aziendale, cioè dalle attività tipiche di un imprenditore (quindi dalla definizione degli obiettivi di impresa di lungo termine, dalle strategie e dai piani settoriali di attuazione degli obiettivi generali, dai budget, dal marketing).
“Poiché da un lato al semplice proprietario del capitale, al capitalista monetario, si oppone il capitalista operante e con lo sviluppo del credito il capitale monetario assume un carattere sociale, si concentra nelle banche e a queste, non più dai suoi proprietari immediati, viene dato a prestito, ma poiché d’altro lato il semplice dirigente, che non possiede capitale sotto alcun titolo, né a titolo di prestito né altrimenti, esercita tutte le funzioni effettive che competono al capitalista operante in quanto tale, rimane unicamente il funzionario, e il capitalista scompare dal processo di produzione come personaggio superfluo” (Marx, vol. 3, 458)”
Sono le banche a canalizzare il capitale monetario verso le aziende, dunque, crescendo sempre più questa funzione trova un senso il termine ‘bancocrazia’ utilizzato da Marx. Una forma di sovra-investimento è quello nel debito pubblico, in questo caso il funzionario-amministratore del capitale monetario è l’apparato statale. Questo solerte funzionario reperisce gli interessi da pagare ai proprietari di bot, cct, btp, prelevandoli direttamente, sotto forma di tasse, dalle tasche (reddito/retribuzione, salario) dei cittadini. Con questo meccanismo il proletariato ‘dona’ plus-lavoro, in un primo tempo, al capitale aziendale costante, di cui è lavoratore dipendente, e in un secondo tempo dona una parte del salario (conseguito come contropartita del suo lavoro), al capitale finanziario-bancario amministrato dallo stato borghese. Una forca caudina, dove da un lato troviamo il capitale monetario investito in azioni (di una s.p.a) e quindi in capitale aziendale (costante e variabile), e dall'altro troviamo il capitale monetario investito in titoli del debito pubblico. In entrambi i casi le banche giocano il ruolo fondamentale di raccolta e impiego dei moltissimi rivoli del risparmio esistenti in un dato momento, rendendo fruibile questa massa monetaria per il sistema delle imprese e per lo stato. Si comprende bene, così, la premurosa sollecitudine delle istituzioni politiche dominanti (nella nostra epoca ) per il salvataggio delle banche in gravi difficoltà di bilancio. In verità, sotto la pressione della caduta del saggio di profitto e della crisi economica, e quindi della conseguente contrazione delle richieste di fidi da parte delle imprese (e dei relativi interessi che le banche incassano su di essi), alcune banche hanno investito in titoli di vario genere il capitale depositato dai risparmiatori (al fine di garantire comunque una qualche forma di redditività ai soldi di questi risparmiatori). Buona parte di costoro, infine, ha accettato il maggiore rischio, pur di conseguire un guadagno adeguato alle proprie aspettative.
Banche, stato, aziende: i tre lati della ossessiva corsa alla valorizzazione del capitale monetario, una folle corsa verso il nulla. La danza macabra di un cadavere (il capitalismo) che ancora cammina.

La sinistra comunista internazionale
Sezione di Schio

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