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Sosteniamo la lotta dei lavoratori dell'ortomercato di milano

(25 Maggio 2005)

In questa fase storica si sta riproponendo con forza, la presenza della classe operaia, la sua rinnovata combattività e il suo progressivo crescere in termini di coscienza. Una tensione crescente che si muove nella contraddizione fondamentale della società, la contraddizione tra capitale e lavoro.

Dopo le agitazioni precontrattuali dei metalmeccanici (Melfi,Termini Imprese,Terni), gli scioperi "selvaggi" degli autoferrotranviari per il rinnovo contrattuale - una lotta che prosegue ancora contro il tagli sulle spese per la malattia e la monetizzazione del diritto alla salute, anche i lavoratori dell'Ortomercato di Milano hanno ripreso ad organizzarsi per resistere alla precarizzazione rampante e al caporalato, ai bassissimi salari e alle pessime condizioni di lavoro imposte dalle centinaia imprese presenti nell'area per conto della SOGEMI.

Una società che è l'ente gestore del comune di Milano (e di Banca Intesa) dei mercati all'interno di Milano, con un giro d'affari "dichiarato" di 2500 milioni di euro l'anno. Impresa che si configura come il classico centro trasversale d'interessi clientelari. Una rete,di connivenze politico/finanziarie, strutturata per favorire la crescita esponenziale dei profitti (pubblici e privati), gli investimenti speculativi in azioni di altre società come Milano Ristorazione, Consorzio Cassamercato etc.

Un'organizzazione del lavoro (o meglio del profitto) senza alcun diritto contrattuale o sicurezza del "salario" di migliaia di lavoratori, molti dei quali già espulsi dal processo produttivo a seguito delle ristrutturazioni capitalistiche. Frammentati e sfruttati nelle piccole imprese (sotto i 15 dipendenti) e cooperative addette alla movimentazione delle merci e alla gestione dei magazzini, i lavoratori dell'Ortomercato hanno cominciato a muoversi con decisione e senza deleghe organizzandosi nel Movimento Autonomo Lavoratori Ortomercato dando vita ad assemblee, riunioni improvvisate nei piazzali, volantinaggi, presidi informativi, raccolta di firme per la questione di sicurezza sul lavoro e una manifestazioni davanti ai cancelli per denunciare le condizioni di sfruttamento e di subordinazione a cui sono sottoposti circa 2000 lavoratori del mercato.

Resistendo ai tentativi di intimidazione fisica e al ricatto del licenziamento il Movimento Autonomo Lavoratori Ortomercato ha proclamato uno sciopero con presidio davanti alle porte di ingresso merci per il giorno domenica 29 maggio a partire dalle ore 22.

Di fronte a questa azione di lotta e ai suoi contenuti così come di fronte a tutti gli attacchi del padronato, dalla crisi economica fatta pagare ai proletari , all'inasprirsi della repressione e dell'autoritarismo sociale non possiamo che sostenere tutti coloro che si collocano su un tracciato alternativo alla demagogia riformista di sinistra e si propongono come elementi di una fase più generalizzata dello scontro.

Collettivo per la rete dei lavoratori della Panetteria Occupata di Milano

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