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Salvate la Sanità

Salvate la Sanità

(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
Secondo Monti il sistema sanitario nazionale è a rischio se non si trovano nuove risorse

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Basta tagli e privatizzazioni nella sanità picena. Investire, assumere e potenziare i servizi

(4 Aprile 2017)

di nuovo usb

No alla continua privatizzazione dei servizi sanitari, no ai tagli al personale ( 200 posti in meno in 2 anni) e no all'ospedale unico provinciale. Si invece a nuovi investimenti nel pubblico, ad un potenziamento dei due ospedali di Ascoli e San Benedetto, e ad un piano di assunzioni straordinarie pe far fronte alle necessità urgenti. Così il segretario regionale Usb Marche Andrea Quaglietti e il delegato Rsu dell'Area Vasta 5 dell'Asur (azienda sanitaria regionale) Mauro Giuliani nel corso di una conferenza stampa che si è svolta al Mazzoni di Ascoli Piceno. "La Regione e l'Asur fanno scelte sbagliare di gestione - ha detto Quaglietti - proseguendo nella politica di impoverimento dell'apparato pubblico a favore della sanità privata. Il caso dei servizi di riabilitazione è il più evidente: ormai il 90% di questo settore , nell'Ascolano, è gestito dalle cliniche o strutture private convezionate." Nella provincia di Ascoli, complessivamente il 20% dei servizi sanitari è già stato affidato ai privati. E il processo in questa direzione continua, senza soste. "Ma noi siamo contrari e vogliamo fermarlo - ha spiegato Mauro Giuliani. Ribadiamo il nostro no agli appalti per la gestione della Rsa (Acqusanta Terme) ed altre, per l'assistenza domiciliare , per la mensa ospedaliera del Mazzoni, per il parcheggio del nosocomio." Quanto al progetto dell'ospedale unico della provincia, che si dovrebbe costruire nella vallata del Tronto, e con un operazione di project financing, i due esponenti Usb hanno rimarcato la loro decisa contrarietà. "Invece di progettare quest'opera, perchè non si potenziano i reparti dei due nosocomi di Ascoli e San Benedetto ? Pechè non si ferma la chiusura di molti reparti già avvenuta ? Nell'Area Vasta 5 del terriorio poi sono stati tagliati il 7% dei posti di lavoro, cioè 200 addetti. E' ora di dire basta e rilanciare con un nuovo piano straordinario. L'Usb chiede un rapido confronto su tutti questi temi."

USB Marche

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