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IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
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Fermiamo la guerra mondiale contro i popoli!

(15 Luglio 2005)

Sotto le lamiere incandescenti di Londra, insieme alle vittime delle bombe si spegne l'ennesima speranza di pace, finchè gli avvoltoi imperialisti non se ne andranno dall'Iraq.

Con la rielezione di Bush e Blair c'è stata un'escalation della violenza della guerra, che nei bombardamenti non ha certo fatto differenza tra civili e militari, che ha infranto ogni diritto umano nelle carceri dell'orrore come Abu Grahib, tra torture ed esecuzioni, pur di far finire una guerra che è sempre più impopolare, visto l'aumento del costo del petrolio, la crisi economica, la crescente percentuale di disoccupazione, in stridente contrasto con lo scialaquare di miliardi di dollari nell'industria bellica.

Nessuna guerra può durare a lungo senza l'appoggio popolare, come insegnò il Vietnam.

Di fatto il popolo iracheno resiste, libera intere città e la sua lotta incalza con le tantissime azioni di guerriglia che quotidianamente attaccano chi ha occupato la sua terra e chi l'ha tradita asservendosi agli invasori.

Quanto è successo a Londra, così come un anno fa accadde a Madrid, è il prezzo che le masse popolari pagano e pagheranno se continuerà a svilupparsi questa che ormai senza veli si dimostra essere un'altra guerra mondiale, che si combatterà senza esclusioni di colpi, dentro e fuori il recinto dei paesi imperialisti.

L'ordine mondiale è destabilizzato, le potenze si allineano sullo scacchiere mondiale. Da una parte gli USA, con la sua alleata inglese, che per rapinare l'oro nero, controllare le vie energetiche e rilanciare la sua economia sta occupando militarmente tutta la cintura che va dalla Nigeria al Sudan, all'Arabia Saudita, da dove dopo la I Guerra del Golfo non ha più tolto le basi, all'Iraq, all'Afghanistan fino alle ex Repubbliche Sovietiche. Dall'altra ci sono l'Europa che contrasta con l'euro il potere dei petrodollari, la Russia e gli emergenti colossi del capitalismo: India e Cina.

Come conseguenza le borghesie nazionali dei paesi occupati, organizzate politicamente e militarmente in strutture come Al Qaeda, vorrebbero sfruttare loro le risorse del paese e la manodopera, costruendo uno stato capitalista. Per questo obiettivo attaccano il nemico imperialista colpendo la gente comune nelle stazioni e negli autobus, perchè la borghesia, indipendentemente dalla sua collocazione geografica, ha solo a cuore i suoi interessi e non quelli delle masse popolari, che sono invece le uniche a mettere in discussione questa guerra, come fanno in Palestina, in Iraq e in Afghanistan, resistendo con ogni mezzo a disposizione all'aggressione.

In Italia la destra con il consenso della sinistra, ha colto la palla al balzo dai tragici fatti per approvare nuove leggi di guerra, con l'unico obiettivo di creare terrore e fomentare una mobilitazione reazionaria tra la gente, incitando la caccia all'islamico, criminalizzando chi sostiene la Resistenza dei popoli. Vogliono eliminare l'agibilità politica, il diritto al dissenso e alla lotta di difesa dei diritti calpestati, mettendo chiunque vi si oppone all'interno delle tante inchieste aperte per associazione sovversiva.

I governi di turno dei padroni ogni giorno conducono la loro sporca guerra contro le masse popolari, coprendo gli intrallazzi tra i Servizi Segreti italiani, la Cia e le formazioni paramilitari come quella del fascista Saya, lasciando agire organizzazioni nazifasciste che uccidono compagni come Dax, proteggendo i macellai di Genova, insabbiando i nomi dei mandanti delle stragi come Piazza Fontana, dimenticando i morti del Cermis e le cause del disastro di Ustica.

Contro la politica della borghesia dobbiamo rafforzare il fronte antiimperialista all'interno dell'occidente della guerra, del capitalismo monopolista, dello sfruttamento dei lavoratori, che vuole decidere della vita e della morte degli uomini e del pianeta.

Uniamoci alla lotta dei lavoratori e delle masse popolari arabe contro la guerra e a tutte le lotte dei popoli contro i padroni del mondo.

Diamo vita alla rivoluzione proletaria, unica strada per l'abbattimento della società divisa in classi!

Centro di Documentazione “Comandante Giacca”
Via Varese, 10 – 35138 Padova

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