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(23 Novembre 2011) Enzo Apicella

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POMEZIA. SEU (PCI): INCENDIO ECO X, RESPONSABILITA' POLITICHE E ISTITUZIONALI SU PREVENZIONE E CONTROLLO

Non è la prima volta: sono evidenti le colpe di mancato controllo. Emblematica la vicenda del tetto in amianto.

(16 Maggio 2017)

Mentre il fumo nero si dirada, emergono forti le responsabilità politiche ed istituzionali. Questo denuncia Virigilio Seu, segretario regionale Lazio del PCI.

Come Partito Comunista Italiano abbiamo ritenuto doveroso, prima di fare un comunicato ufficiale, attendere che si chiarisse, almeno per quanto riguarda i rischi per la salute dei cittadini, la reale natura degli effetti dell’incendio avvenuto a Pomezia il 5 maggio scorso e che ha devastato l’impianto della Eco x, una azienda privata di stoccaggio, raccolta e smaltimento di rifiuti industriali. Non siamo tra quelli abituati a seminare allarmismi, ad attaccare tutto e tutti a prescindere. Ad altri lasciamo questo modo di fare ed intendere la politica. Oggi, però, riteniamo che stiano emergendo, con forza, sia la gravità del quadro complessivo della situazione che le responsabilità, anche politiche ed istituzionali.
La conferenza stampa organizzata dalla Procura della Repubblica di Velletri non lascia margine a dubbi.
Inoltre, i valori delle analisi rilevati ci parlano di un inquinamento estremamente preoccupante che, negli anni a venire, potrebbe determinare seri problemi alla salute dei cittadini del territorio. Vogliamo, quindi, evidenziare alcuni elementi che è compito delle forze politiche sottolineare per far sì che fatti del genere non si ripetano. Innanzitutto, l’assurdità della presenza nel territorio di una struttura che lavora materiali altamente infiammabili senza un idoneo sistema antincendio e, qui siamo alla follia, con una copertura in eternit, cioè in amianto. E’ possibile che il Comune di Pomezia e la ASL non fossero a conoscenza di ciò? Non stiamo parlando di un piccolo pollaio ma di una struttura industriale di cui non possono non aver avuto notizia! Oltretutto, sembra nel mese di novembre, un comitato di quartiere aveva già chiesto al Sindaco di intervenire, vista la situazione problematica determinata dall’ eccessivo accumulo di rifiuti anche all’esterno della struttura. Non si è mosso nulla.
L’assenza di un piano di emergenza, poi, ha impedito l’immediato coinvolgimento dei Comuni limitrofi in un intervento unitario. L’incendio è sì avvenuto a Pomezia ma il fumo si è propagato verso il Litorale, i Castelli Romani, il territorio di Roma sud e nella parte nord della Provincia di Latina. I sindaci, vogliamo ricordarlo soprattutto a loro, sono la massima autorità sanitaria del proprio territorio. E potevano, e dovevano, essere messi subito nelle condizioni di agire. Oltretutto, vorremmo ricordare al sindaco di Pomezia che lui è il presidente della Conferenza dei Sindaci della ASL territoriale e che, quindi, poteva e doveva coordinare gli altri primi cittadini. Allo stesso modo non c’è stato un minimo coordinamento da parte della Città Metropolitana che ha brillato per la totale assenza come Ente di riferimento territoriale. Forse la “sindaca” era impegnata a rincorrere i topi nella sua città… Un serio piano di emergenza, inoltre, doveva prevedere almeno una centralina mobile di rilevamento in ogni Comune; cosa che non è avvenuta. Infatti non conosciamo i dati dei rilevamenti Comune per Comune.
Come P.C.I. del Lazio vogliamo ricordare, inoltre, che ci sono già stati incendi “anomali” che hanno coinvolto strutture del settore rifiuti. L’ultimo, quello avvenuto circa un anno fa nella discarica di Roncigliano, nel Comune di Albano Laziale. Fermo restando il fatto che è compito della magistratura accertare eventuali situazioni di carattere penale, non possiamo non rilevare che questi “incidenti” comincino ad essere un po’ troppi. Come troppi sono gli interessi dietro il sistema dei rifiuti. Spesso non leciti. Ed allora vogliamo ribadire, con forza, che è ora di cambiare registro. Il settore rifiuti deve essere tolto dall’interesse privato e riportato esclusivamente a quello pubblico. Non è possibile risolvere il problema rifiuti a Roma o in altri territori della nostra Regione se continuiamo a permettere ai privati di gestire questo settore. Il sistema rifiuti non deve “generare guadagno” ma deve dare servizi efficienti, tutela dell’ambiente, qualità della vita. Sicuramente, un sistema pubblico costerebbe anche di meno ai cittadini.
Da anni ci dicono che il privato è meglio del pubblico e che funziona. Lo abbiamo visto a Pomezia.

Questo quanto dichiarato dal segretario del PCI del Lazio, Virgilio Seu.

Inviato da Maurizio Aversa

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