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L’illegalità della guerra, la legittimità della diserzione

sotto processo a Padova l'iniziativa contro la guerra del marzo 2003

(15 Luglio 2005)

Venerdì 15 luglio 2005 al Tribunale di Padova, ancora una volta su indagine del PM Cerchi, si terrà, insieme ad altre udienze filtro su iniziative politiche di movimento svoltesi in città negli scorsi anni, anche il dibattimento relativo ad una iniziativa promossa il 18 marzo 2003 sul tema della guerra.

Di cosa si trattò: erano i giorni prima dell’occupazione militare dell’Iraq, le truppe della coalizione si ammassavano in Kuwait, di lì a poco l’avanzata in Iraq si sarebbe fatta realtà.

In tutto il mondo migliaia di iniziative grandi e piccole dimostravano che la guerra andava contro la volontà di milioni di uomini e donne.

Tra le molte iniziative di disobbedienza alle logiche della guerra venivano attuate azioni e proteste contro la multinazionale del petrolio Esso sia per le forniture che garantiva agli eserciti sia per il ruolo innegabile che il controllo del petrolio comportava nell’invasione dell’Iraq.

Come in molte altre città del mondo anche a Padova la mattina del 18 marzo veniva svolta una iniziativa di protesta alla sede della Esso.

A due anni di distanza quella mobilitazione così come molte altre azioni, manifestazioni etc.. contro la guerra diventa materia di Tribunale inserendosi in un generale tentativo di far passare come reati il protagonismo diretto di chi non voleva e non vuole essere complice della devastazione provocata dalla dimensione totalizzante e barbara della guerra globale.

E’ un piccolo esempio di quanto importante sia in questo periodo mobilitarsi in tanti per affermare che all’illegalità della guerra nelle sue forme internazionali ed interne (pensiamo all’illegalità rappresentata dai Centri di Permanenza per i migranti …) sia stato importante e lo sia anche adesso contrapporre la legittimità della disobbedienza e della diserzione.

Per questo ci stiamo impegnando con molti ad allagare la discussione perché tutti i reati connessi alle mobilitazioni contro la guerra, alle battaglie sociali, alle lotte contro ogni forma di razzismo vengano cancellati.

Ci rivolgiamo a tutte e tutti quelli che hanno bloccato i treni della morte, che hanno circondato le basi militari, che hanno denunciato materialmente i responsabili degli apparati bellici e chi lucra sulla morte, a tutti quelli che sono scesi nelle piazze e nelle strade perché proprio oggi che vediamo gli effetti bestiali della guerra globale è ancora più importante mantenere aperte le possibilità di dissenso e opposizione.

La guerra è anche questo: chiusura di spazi, di democrazia, trasformazione delle mobilitazioni in fatti criminali tanto è vero che solo in Italia ci sono 8000 procedimenti penali in corso contro attivisti di movimento.
Disertare la guerra è continuare a pensare e praticare un altro mondo possibile.

Associazione Ya Basta
http://www.yabasta.it

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