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Ottobre 1917, novembre 1954 e Dien Bien Phu

(1 Giugno 2017)

Ho Chi Minh

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Quando i feudali che tradirono Abdelkader abbandonarono la lotta, essi servirono i Francesi, come avevano già servito i Turchi, oppure i Romani. Un secolo di asservimento sembrava aver posto fine alla resistenza millenia del popolo algerino, su questa terra apparentemente senza nome e senza storia che si chiamava “il granaio di Roma”, prima di farne il paradiso dei coloni e delle petroliere. I Caid e i Basciaghà erano i loro cani da guardia. Le “élite” borghesi e piccolo borghesi formate dall’occupante si sprofondarono nel tradimento. L’onore di sollevare di nuovo la bandiera nazionale non andò a quei signori, dottori e farmacisti che piangevano l’Algeria come se fosse morta, da essi seppellita, nel cimitero accusatore delle illusioni perdute.

La bandiera nazionale fu sollevata ancora una volta dalla guerra del popolo, una guerra di mille anni, ora aperta e dichiarata, ora segreta e sotterranea, la guerra quotidiana del contadino senza terra, del proletario senza patria. La bandiera nazionale fu sollevata una volta per tutte dalla manodopera di espatriati, compagni dello zio Ho , fondatori a Parigi dell’Etoile nord-africaine, la prima organizzazione che lottò in Francia per l’indipendenza del nostro paese.

Gli umili fondatori dell’Etoile che osarono sfidare la grande potenza imperialista nella Francia metropolitana si collegarono con le nuove forze del proletariato internazionale. Fu così che la rivoluzione socialista di Ottobre generò Dien Bien Phu, e fu così che Dien Bien Phu generò il primo novembre 1954 (data dello scoppio della guerra di liberazione nazionale algerina, nota del traduttore) . Fu così che Cuba generò il Cile e il Nicaragua:
“Un colpo dopo l’altro, il fulmine strappa i veli della nebbia, e fa fiorire le sementi”, dice il poema dello zio Ho.

Scritto da: Kateb Yacine
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Titolo originale: Octobre, novembre et Diên Biên Phu

Fonte: Kateb Yacine, minuit passé de douze heures, écrits journalistiques 1947-1989, éditions du Seuil, octobre 1999 (testi e articoli riuniti da Amazigh Kateb, figlio dello scrittore).

Traduzione in italiano a cura di: Mohamed Walid Grine, scrittore, traduttore e blogger algerino, professore di traduzione all’Istituto di Traduzione (Università di Algeri II)
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Note del traduttore:
Emir (Principe) Abdelkader (1808-1883) : uno dei più importanti capi della resistenza nazionale algerina contro l’invasione francese dell’1830 , dopo il crollo dell’amministrazione di occupazione ottomana. L’Emir Abdelkader ha organizzato uno straordinario movimento di resistenza popolare nell’ovest e nel centro dell’Algeria (dal 1832 fino alla sua capitolazione nel 1847) e viene considerato come il fondatore del primo stato algerino moderno: l’Emirato di Abdelkader.

Caid: dal arabo Qaid (comandante, capo) . Titolo atribuito a funzionari algerini al servizio delle autorità ottomane occupanti, poi al servizio del colonialismo francese in Algeria.

Basciaghà: dal arabo Bascia agha. Nell’Algeria sotto occupazione ottomana, titolo attribuito a alti funzionari civili o militari autoctoni al servizio delle autorità ottomane, poi al servizio del colonialismo francese in Algeria.

zio Ho: Ho Chi Minh

L'Étoile nord-africaine: In italiano significa : La Stella nordafricana. Organizzazione politica rivoluzionaria e independentista algerina, fondata a Parigi nel 1926 da operai algerini migranti. l’Etoile nord-africaine fu sciolta dall’’amministrazione coloniale francese nel 1937.


Kateb Yacine (1929-1989): uno dei più importanti scrittori nella storia della letteratura algerina. Fu uno dei fondatori del romanzo algerino moderno di espressione francese. Collaborò con Alger-Republicain, giornale di sinistra algerino, e con Liberté, organo ufficiale del Partito Comunista Algerino, prima che le autorità coloniali francesi proibissero nel 1955 il Partito e il suo organo ufficiale. Durante la guerra di liberazione nazionale algerina, Kateb Yacine lottò con i suoi scritti (sopratutto nel suo romanzo Nedjma, che significa Stella in arabo, uscito nel 1956) contro il colonialismo francese e per l’indipendenza dell’Algeria. Scrittore anti-imperialista e internazionalista, Yacine mostrò nel suo libro “L’homme aux sandales de caoutchouc” (L’uomo con i sandali di gomma,1970) la sua solidarietà con la lotta del popolo Vietnamita contro l’invasione americana.

Kateb Yacine

Fonte

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