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Raqqa, Cappuccio Rosso muore combattendo

(2 Giugno 2017)

zero calcare cappuccio rosso

‘Cappuccio Rosso’ sembra una favola. Troppo simile al Cappuccetto che tanti bambini hanno incontrato nei racconti di nonni e maestre. Il nomignolo ad Ayse Deniz Karacagil, nata in Turchia ma col cuore in Kurdistan, l’aveva coniato uno che di nomignoli se ne intende: Michele Rech meglio conosciuto come Zerocalcare. Il fumettista aveva conosciuto la giovane durante uno dei viaggi a Kobanê che gli erano serviti per creare il lavoro che l’ha reso celebre al pubblico dell’attivismo politico: Kobanê Calling. Nell’enclave kurda persa e poi riconquistata dai combattenti del Rojava il disegnatore aveva conosciuto la giovane ribelle, che si era ritrovata un secolo di condanne sulle spalle per aver partecipato alle proteste del Gezi park nel 2013. Proprio a seguito di quelle pesantissime pene Ayse si era inizialmente data alla macchia, poi aveva raggiunto le milizie guerrigliere dell’Ypj nella zona del Rojava. A Kobanê Zerocalcare ne aveva notato il copricapo rosso che l’accompagnava sempre.

E’ stato proprio lui a divulgare la notizia del decesso tramite un noto social media, sostenendo di averla raccolta da fonti certe. In realtà nessuna nota ufficiale è stata ancora diffusa sulla scomparsa della ventiquattrenne originaria di Antalya, l’informazione proviene da quei canali kurdi che certificavano come Ayse avesse smesso di fuggire. Da qualche tempo era entrata a far parte delle Unità di Protezione delle Donne e si trovava con un gruppo armato nell’area di Raqqa. Lì da mesi infuriano combattimenti fra guerriglieri assedianti e i miliziani dell’Isis che difendono l’area dove da tre anni e mezzo hanno stabilito la propria capitale. Dalle proteste pacifiche del parco istanbuliota, Karakagil era passata a imbracciare un fucile, praticando la difesa a tuttotondo del territorio e della vita, soprattutto da quel fondamentalismo che è la negazione dei princìpi libertari e femministi teorizzati dalle militanti kurde. A questi ideali Ayse ha dedicato la giovane esistenza. La terra le è già lieve.
2 giugno 2017

articolo pubblicato su enricocampofreda.blogspot.com

Enrico Campofreda

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