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(15 Giugno 2017)
L’iniziativa di questo sciopero è stata presa per prima dalla Confederazione Unitaria di Base (CUB), a seguito delle vicende legate alla lotta dei lavoratori dell’Alitalia che con diversi scioperi – organizzati da questo sindacato e dall’USB – si sono opposti al piano di licenziamenti e tagli al salario avanzato dall’azienda e avallato dai sindacati di regime (Cgil, Cisl, Uil). Questo accordo è stato bocciato il 24 aprile dai lavoratori Alitalia con un referendum.
Vista la durezza di quella battaglia, la CUB ha ritenuto necessario allargare il fronte della lotta, cercando di travalicare i confini aziendali, chiamando a uno sciopero di solidarietà e per rivendicazioni specifiche non solo i lavoratori della categoria (aeroportuali) ma quelli di tutto il settore trasporti (tranvieri, ferrovieri, marittimi).
L’iniziativa della CUB ha trovato il sostegno – fatto estremamente positivo – di quasi tutti gli altri sindacati di base: della SGB (federato alla CUB), dello Slai Cobas, della Confederazione Cobas, dell’USI. Si sono infine uniti alla lotta il SI Cobas e l’ADL Cobas, proclamando lo sciopero generale dei lavoratori della logistica, permettendo così l’estensione della mobilitazione anche a questo vitale settore dell’economia capitalista.
Con questo sciopero quindi il sindacalismo di base ha ritrovato quella unità d’azione tanto necessaria quanto tante volte smarrita in passato a causa delle scelte delle dirigenze della maggior parte delle sue organizzazioni. Una attitudine che tornerà certamente a manifestarsi anche in futuro e che deve essere combattuta all’interno di ciascun sindacato.
A fronte della ritrovata unità d’azione in questo sciopero risulta ancor più grave e dannosa la mancata adesione dell’USB, che pur rappresenta, insieme alla CUB, il principale sindacato di base in Alitalia, e che ha anche un’apprezzabile presenza organizzata in tutta la categoria degli aeroportuali, fra i tranvieri, i ferrovieri e nella logistica.
Questo sciopero è un esempio valido per tutti i lavoratori. Mostra loro come la strada da seguire sia quella dell’unione delle lotte della classe lavoratrice. Spiega come, chiusa entro i confini dell’azienda, la forza degli operai, per quanto dura possa essere, viene facilmente sconfitta dall’alleanza fra padroni, sindacati di regime e Stato borghese. I lavoratori possono acquisire una forza invincibile ma solo se sono capaci di unirsi al di sopra dei confini d’azienda, di categoria, di settore, ed anche nazionali.
Per perseguire questa unità nella lotta serve un’organizzazione adeguata, serve un vero sindacato di classe. Per questo è tanto importante che nel sindacalismo di base i militanti sindacali e i lavoratori più combattivi si battano per unire l’azione di lotta delle varie organizzazioni, contro la pratica divisoria della maggior parte delle dirigenze. Perché solo dall’unità d’azione potranno essere sconfitti gli opportunismi e i settarismi sindacali, permettendo quell’unità organizzativa in un grande sindacato di classe, che è la premessa per sconfiggere il padronato, lo Stato che lo difende e il sindacalismo servile di Cgil, Cisl e Uil.
PARTITO COMUNISTA INTERNAZIONALE
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