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    Banche venete: prosegue la macelleria sociale

    (26 Giugno 2017)

    “Che cos'è l'effrazione di una banca di fronte alla fondazione di una banca?”
    (B. Brecht)

    Il governo Gentiloni-Renzi ha approvato il decreto legge con cui si stanziano fino a 17 miliardi di euro per prendere in gestione i crediti a rischio delle banche Popolare di Vicenza e Veneto Banca, cedere a prezzi stracciati i crediti di buona qualità al monopolio Intesa Sanpaolo e lasciare carta straccia in mano ai piccoli risparmiatori.
    In totale (MPS, Etruria, etc.) sono più di 30 i miliardi di euro spesi dal novembre 2015 per evitare il collasso di un sistema bancario definito per anni «solido» nelle dichiarazioni di Padoan e Visco, ma che ha una montagna di crediti deteriorati, divenuti ingestibili dopo anni di crisi e stagnazione economica.
    Da dove viene questo fiume di denaro messo a disposizione delle banche?
    Fondamentalmente dalle tasche dei contribuenti, cioè dalla classe operaia e dagli altri lavoratori.
    Il governo, lo Stato borghese e l’UE che da il via libera a queste operazioni, funzionano come un’idrovora che drena ricchezza dai salari, dalle pensioni, dai servizi sociali, per trasferirla nei portafogli dei grandi azionisti e obbligazionisti, spesso situati nei paradisi fiscali. Sono istituzioni al servizio esclusivo del capitale monopolistico finanziario.
    I soldi per i disoccupati che fanno la fame, per la scuola e la sanità pubblica, per le pensioni minime, per i contratti dei lavoratori pubblici, per i terremotati, per riparare gli acquedotti e la messa in sicurezza del territorio, non ci sono perché i governi borghesi devono salvare le rendite dei vandali dell’alta finanza e i profitti dei padroni, devono aumentare le spese militari per le guerre di rapina della NATO e dell’UE.
    Intanto che continua la politica di socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti, i politicanti borghesi ci ingannano con le ipocrite commissioni parlamentari d'inchiesta che non produrranno nulla, tranne rivalse fra lupi di borsa e lupi di voti.
    Una domanda s’impone: mentre i “furbetti del quartierino” speculavano sui derivati, rubavano e dilapidavano miliardi, mentre i buchi neri si allargavano e i governi baravano su Jobs Act e controriforme costituzionali, chi doveva controllare (Bankitalia e Consob) cosa ha fatto? Nulla!
    Forse ora pagherà qualche manager che ha piazzato montagne di titoli spazzatura, qualche boiardo di Stato che si è girato dall’altra parte? No, pagheranno come sempre gli operai e i lavoratori, la povera gente, sulle cui spalle viene riversato il risanamento delle banche fallite. Il conto ci verrà girato a settembre con la manovra finanziaria, ennesimo capitolo del massacro sociale.
    Sviluppiamo la resistenza e la lotta contro le manovre economiche con le quali il governo e la UE ci vogliono far pagare il salvataggio delle marce istituzioni finanziarie del capitalismo!.
    Devono pagare i capitalisti, i ricchi e i parassiti che hanno causato la crisi e beneficiato degli aiuti statali e governativi!
    I fondi pubblici vanno usati per le necessità dei lavoratori, dei disoccupati, dei giovani e delle donne del popolo, non per i lerci interessi dell’oligarchia finanziaria, non per le guerre imperialiste!
    Via il governo Gentiloni-Renzi! Basta con la politica di austerità e il neoliberismo, basta con il sistema capitalistico!
    L’alternativa? Rivoluzionare i rapporti di produzione, socializzare le banche e tutti i principali rami dell’economia, dopo la presa del potere politico da parte della classe operaia.
    Per avanzare sulla via della trasformazione sociale è necessario formare un partito indipendente e rivoluzionario del proletariato, guida della lotta di tutti gli sfruttati e gli oppressi per abbattere il capitalismo e costruire il socialismo.
    Comunisti, operai d’avanguardia, organizziamoci!
    25 giugno 2017

    Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

    Fonte

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