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Irlanda: il duro sciopero delle autolinee

(2 Luglio 2017)

In Irlanda lavoratori di Bus Éireann, un’azienda per metà statale, in risposta alla decisione unilaterale del padrone di ridurre la paga e peggiorare le condizioni di lavoro, hanno proclamato uno sciopero generale dal 24 di marzo, bloccando le linee in tutto il paese, ed alcune verso l’Irlanda del Nord.

La National Bus and Rail Union, Nbru, uno dei principali sindacati degli autisti, già da alcune settimane aveva dato indicazione di voto ai propri membri per entrare ufficialmente in stato di agitazione, notificando la decisione alla direzione. Secondo le leggi antisciopero dello Stato irlandese vi è l’obbligo, infatti, di comunicare gli scioperi con sette giorni di anticipo.

I picchetti sono stati forti sin dall’inizio, le azioni più importanti si sono tenute di venerdì, il giorno con il maggior traffico.

Vi sono stati lamentele negli ambienti governativi contro i cosiddetti “picchetti secondari”, quelli disposti al fine di allargare lo sciopero, costringendo altri lavoratori a scioperare, o in altri servizi per danneggiare il lavoro nell’azienda o azioni simili. Diageo e Coca Cola nel passato ricorsero ai tribunali per ottenere ingiunzioni contro i picchetti secondari nelle proprie sedi, non essendo direttamente interessate all’agitazione. In Irlanda questi picchetti sono illegali a meno che il datore di lavoro che subisce i picchetti secondari abbia previsto la cosa in specifici accordi sindacali. In questo caso non poteva essere applicata la legge perché Dublin Bus e Iarnrod Éireann non avevano subito ripercussioni sul loro normale servizio. I primi picchetti la prima mattina di sciopero ebbero però effetti sul servizio di alcuni treni intercity delle Iarnród Éireann, le Ferrovie irlandesi.

La crisi di Bus Éireann

Bus Éireann ha annunciato perdite finanziarie per 9 milioni di euro lo scorso anno e 50.000 al giorno questo gennaio. La crisi è peggiorata ma è quasi permanente, con lo Stato irlandese che emette biglietti gratuiti e offerte molto convenienti per i turisti, lasciando alle tre società statali di trasporto pubblico (Bus Éireann, Dublin Buses e Irish Railways) di far quadrare i conti. E Bus Éireann ha pensato bene di farlo attaccando i salari e le condizioni di lavoro dei dipendenti.

Il Governo irlandese ha subito smentito le voci che vorrebbero una privatizzazione della società di trasporti pubblici su gomma. La Irish National Transport Authority (Nta) paga una sovvenzione di 125.000 euro ogni giorno lavorativo e di 75.000 per i fine settimana. Ma ora la Nta intende multare Bus Éireann di oltre 1 milione per le linee non effettuate a causa dello sciopero.

I sindacati hanno indetto sciopero contro la ventilata manovra di Bus Éireann di abbattimento dei costi, presa senza il loro consenso. 2.600 lavoratori Bus Éireann sono scesi in sciopero nonostante i dirigenti dell’azienda avvertissero che avrebbero peggiorato la situazione finanziaria, già “rischiosa”.

I picchetti “ufficiali”, approvati dal sindacato, si sono tenuti davanti alle stazioni degli autobus utilizzate da Bus Éireann, mentre le compagnie non interessate dallo sciopero spostavano le fermate, specialmente a Dublino, per non dover attraversare i picchetti dei due sindacati principali: Siptu (Services, Industrial, Professional and Technical Union) e Nbru. La funzione del picchetto è duplice: sia impedire l’impiego di autobus della Bus Éireann rompendo lo sciopero, sia tenere mobilitati e disciplinati gli scioperanti.

Picchetti non ufficiali a Dublino

Il primo giovedì di sciopero, Mr. O’Leary dell’Nbru ha detto che «è sempre più chiaro che il montare della frustrazione e della tensione fra i nostri iscritti sta raggiungendo proporzioni vulcaniche e che potrebbe, nonostante la nostra ferma contrarietà, diventare la madre di tutti i conflitti del trasporto pubblico».

Il giorno successivo, venerdì 31 marzo, sono iniziati i picchetti secondari, ben organizzati con i militanti di base che sono riusciti a prepararli mantenendone all’oscuro i padroni e il loro Stato, oltreché le burocrazie sindacali. I picchetti alla Bus Éireann sono iniziati già alle 4 del mattino e quando arrivarono al lavoro i dirigenti della Dublin Bus trovarono tutte e sette le rimesse bloccate. Gli scioperanti allinearono dei picchetti anche davanti agli uffici della Bus Éireann, molti dei quali si trovano in prossimità di stazioni ferroviarie, così gli iscritti della Nbru si rifiutarono di attraversarli e alcuni, anzi, vi parteciparono. Fuori alla stazione di Limerick Colbert i picchetti sono iniziati alle sei del mattino circa, poco dopo la partenza dei primi treni: la maggior parte dei transiti da questa stazione, snodo importante per il sud est e per la costa occidentale, si sono bloccati fino a mezzogiorno.

Quasi tutti i picchetti sono stati rimossi verso le 10 del mattino col ritorno alla normalità pressoché di tutti i servizi.

Sono quindi iniziate le ritorsioni. Mr.Ross, il ministro dei trasporti, ha definito gli scioperi «una protesta ingiustificata e irregolare» e ha detto che i picchietti «non hanno nulla a che vedere con la giusta condotta degli scioperi». Dublin Bus e Irish Rail hanno comunicato alla Nbru che stanno prendendo provvedimenti legali per recuperare le perdite causate dagli scioperi “selvaggi” di ieri: i servizi Irish Rail, Dublin Bus e Dart erano sono stati pesantemente danneggiati la mattina precedente a causa dei picchetti alle stazioni. Anche il primo ministro irlandese Enda Kenny si è espresso contro questo tipo di picchetti: «queste azioni selvagge portate avanti nel fine settimana sono riprovevoli, e hanno disturbato centinaia di migliaia di persone».

Il ministro della Protezione Sociale, Leo Varadkar ha dichiarato alla rete Rté che Bus Éireann è una azienda importante ma non indispensabile, giacché il grosso di quello che fa può essere assegnato a aziende private. Più tardi un portavoce del Sinn Féin ha affermato proprio quanto Mr.Ross e Mr.Varadkar volevano sentirsi dire: «Si deve tener conto del servizio offerto da Bus Éireann ai cittadini su linee poco redditizie in cui degli operatori privati non andrebbero (...) Devono queste persone essere sacrificate per il programma di privatizzazione del Governo?». È chiaro che la sorte degli autisti e delle loro famiglie non rientra nelle loro preoccupazioni.

I funzionari sindacali riprendono il controllo

I media riportano avvertimenti di alcuni funzionari sindacali che lo scontro alla Bus Éireann potrebbe diffondersi alla Irish Rail e alla Dublin Bus, accusando l’Nbru di essere coinvolto.

Ripreso il controllo sui picchetti ufficiali i capi sindacali hanno subito accettato di sottoporre lo sciopero alla Commissione Arbitrale Aziendale, che si è convocata il 5 aprile. Condizione per aprire le trattative sarebbe che lo sciopero continuasse e i picchetti restassero al loro posto, questo sarebbe una prova di combattività, oltre che per tenere in riga gli scioperanti.

Un funzionario Siptu dichiarò che non si sarebbero potuti tirare fuori dallo sciopero ed era escluso che si tornasse semplicemente al lavoro. Questo perché dei lavoratori erano stati trasferiti a Munster ed altri avevano subito consistenti tagli al salario.

La Siptu ha così iniziato a manifestare le sue intenzioni collaborazioniste, sulla testa dei propri membri: «Sappiamo che in Bus Éireann ci sono delle inefficienze che possono essere rimosse, e noi siamo pronti a fare la nostra parte», queste le parole di Willie Noone, portavoce del sindacato. E continua: «Una delle questioni essenziali è che l’equità deve prevalere, noi crediamo che il numero di dirigenti deve essere tagliato, pensiamo che sia sbilanciato». E ancora: «Crediamo che, se ci debbono essere dei tagli nelle paghe, i dirigenti sono quelli che devono dare di più».

Lo sciopero alla Bus Éireann è terminato il 14 aprile. È stato revocato dai sindacati dopo che la Corte di Arbitraggio ha sentenziato che l’azienda era insolvente. Il tribunale ora emetterà le sue raccomandazioni e all’inizio di maggio i lavoratori Bus Éireann voteranno le proposte.

Al momento alla Bus Éireann si è tornati al lavoro, ma sia gli autisti della Dublin Bus, sia, il 28 aprile, quelli di Iarnród Éireann (Ferrovie), sia degli scuola-bus hanno votato per unirsi agli autisti Éireann se questi decideranno di tornare a scioperare.

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