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(13 Luglio 2017)
Mentre i cittadini di Roma pensano a come fuggire dalla città infuocata e le attività rallentano con l’arrivo dell’estate la situazione dei precari della casa continua ad essere la stessa. Oggi nel Municipio IX di Roma è stata sgomberata dalla forza pubblica l’ennesima famiglia dalla casa in affitto che da un anno non riuscivano più a pagare. Una figlia minore, un padre Valerio Condrea che da un anno aspetta il trapianto dei reni e quindi impossibilitato a lavorare e una madre che tra tanti lavori come collaboratrice domestica riesce a malapena ad assicurare il pasto da portare a casa ogni giorno. Non basta essere tra i primi 1500 nella graduatoria e quindi di essere in possesso dei requisiti per un alloggio popolare. Non basta aver fatto richiesta del sostegno per l’affitto municipale o di essere rientrati nel bando per la morosità incolpevole. Nel mercato privato degli affitti le garanzie e le fideiussioni richieste non possono essere prodotte dalle famiglie in difficoltà. La famiglia è stata ora costretta alla strada e questa sera sarà accolta, grazie alla sala operativa del Comune di Roma, in dormitori dove verranno separati padre e madre con la figlia. Storie comuni nella città di Roma dove nel 2016 ogni giorno sono finite gettate in strada dalla forza pubblica 15 famiglie al giorno. Manca un sistema di concertazione tra i vari istituti, una rete di sicurezza, che possa garantire il passaggio di casa in casa ai cittadini che versano in difficoltà. Le strutture del patrimonio pubblico rimangono sfitte e non vengono utilizzate. Misure di prevenzione che devono essere garantite e che speriamo presto di ritrovare nelle linee guida annunciati dall’assessore Andea Mazzillo.
Unione Inquilini di Roma
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