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Un bel di' vedremo

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(16 Dicembre 2010) Enzo Apicella
In tutta l'Europa cresce la protesta contro il capitalismo della crisi

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Prima gli italiani? Prima i veneti? Prima le persone? La vostra è sola propaganda!!!

(3 Agosto 2017)

Con la S.B. n. 00715, depositata in data 20 luglio 2017, il Tar del Veneto ha emesso una sentenza inequivocabile! Non è legale, da parte dei comuni, prosciugare il conto in banca alle persone non autosufficienti o disabili ricoverate presso le strutture o nelle case di riposo, prima di concedere integrazione della quota parte alberghiera.
E’ l’ennesima sentenza che ribadisce il concetto stabilito dalla legge in vigore che regola i diritti di integrazione a favore di queste categorie di persone, come previsto dalla Costituzione; tale sentenza spiega esattamente quanto stabilito dal decreto Isee, ovvero i beni reddituali e patrimoniali sono parametri che servono per il calcolo della situazione economica equivalente e non possono essere considerati come vincolo che determina l’obbligo di pagare.
Quando l’Isee accertato dalle apposite istituzioni rimane sotto una certa soglia, spetta un contributo per l’integrazione della retta e quindi non è legittimo il fatto di obbligare le famiglie a spendere tutti i loro risparmi, prima di accedere al diritto di essere curati e assistiti!
Il patrimonio e il reddito familiare sono già calcolati ai fini della certificazione Isee, unico strumento attraverso il quale il comune potrà stabilire la forma di contributo; il fatto di avere accumulato dei risparmi, non può determinare il diniego di un servizio previsto dalla legge!!
Non è più possibile rendere povera una famiglia con l’unica colpa di avere un disabile o non autosufficiente da assistere!
Dopo aver visionato i regolamenti dei maggiori comuni del Veneto orientale, nonostante un reddito isee inferiore alla soglia ,quindi nel pieno del diritto, è verosimile affermare che è concesso il necessario contributo ai disabili e non autosufficienti, solo dopo avere esaurito il patrimonio immobiliare, senza nemmeno precisare una soglia minima...
È ora di finirla! Invitiamo gli amministratori e i Sindaci ad occuparsi di questioni come questa che riguardano direttamente i nostri anziani e le loro famiglie troppo spesso costretti a rinunciare alle necessarie forme di assistenza a causa delle mancanze istituzionali sia regionali che comunali.

Alberto D’Andrea
PCI, federazione di Venezia

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