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Medio Oriente: da rifugiate a spose bambine

(9 Agosto 2017)

In crescita esponenziale i matrimoni precoci che coinvolgono minorenni siriane fuggite dalla guerra. Dietro simili scelte, stanno povertà e miseria nei paesi di accoglienza

sposa bambina

Foto: Agenzia Unfpa

Il matrimonio tra adolescenti è in aumento tra i profughi siriani e le giovani ragazze rifugiate sono oggi il più pericoloso target. Sempre più spesso le famiglie rifugiate non hanno il diritto di lavorare nei paesi di accoglienza e, di fronte a situazioni economiche disperate, il matrimonio con rifugiati di lunga data, diventa una soluzione per ottenere un permesso di soggiorno e di lavoro.

Capofila nella lotta contro le ‘spose bambine’, Save the Children ha identificato Giordania e Libano come i paesi più colpiti da queste nuove pratiche. Turchia e Iraq in coda alla lista.

La storie si sovrappongono. Ragazzine che in Siria frequentavano regolarmente la scuola prima della guerra, che insanguina le strade da ormai sei anni, sono state obbligate ad abbandonare l’infanzia e a sposare cugini o parenti lontani, già parte delle comunità di rifugiati a Zaatari, a nord della Giordania, o nei 12 campi ufficiali libanesi.

Secondo uno studio del 2015 condotto dall’università francese di Saint-Joseph di Beirut, il 23% dei rifugiati siriani si è sposato. Più di un milione di siriani vivono in Libano, e più della metà di loro sono figli. In Libano non esiste una legge statale che impedisca i matrimoni tra ragazzini.

In Giordania le cifre mostrano una curva crescente nel tempo. Nel 2011 il 12% dei matrimoni registrati ha coinvolto una ragazza di meno di 18 anni. Questa cifra è salita al 18% nel 2012, al 25% nel 2013 e al 32% all’inizio del 2014. Di tutti i matrimoni registrati in Giordania nel 2013, il 13% ha coinvolto una ragazza con età inferiore ai 18 anni, cifra che è rimasta relativamente consistente nel corso degli ultimi anni. Dunque più di 9.600 giovani ragazze sono state coinvolte in matrimoni precoci.

Il matrimonio tra adolescenti è sempre esistito nelle zone rurali siriane. Il 13% delle ragazze in Siria si sposa ancora prima dei 18 anni di età. L’età legale da matrimonio in Siria è fissato a 17 anni per le ragazze e a 18 per i ragazzi. Tuttavia, i leader religiosi sono nella veste di autorizzare eccezioni.

Ma la guerra ha fatto precipitare le cose. Povertà, disuguaglianza di genere e mancanza di istruzione sono le dirette cause dei matrimoni precoci. Con le famiglie che lottano per pochi dollari al giorno, giovani donne affrontano la prospettiva del matrimonio e della maternità in età molto giovane.

Per rendere le cose ancora peggiori, molti di questi matrimoni sono a breve termine e non vengono ufficialmente registrati, lasciando le ragazze con poca protezione per loro stesse e per i loro figli. Il divorzio per una donna nei campi profughi significa vergogna, additamento e stigmatizzazione senza via d’uscita.

Secondo la recente indagine dell’UNFPA (Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione), l’iscrizione scolastica è diminuita tra le ragazze adolescenti siriane in Giordania e Libano. All’età di 9 anni, oltre il 70% delle ragazze risulta iscritta a scuola, ma già dall’età di 16 anni la percentuale cala a meno del 17%. La scolarizzazione è direttamente correlata con il fenomeno delle ‘spose bambine’, infatti le ragazze con meno istruzione sono anche le più vulnerabili ai matrimoni precoci.

Il matrimonio poi con uomini giordani o libanesi conferisce a queste ragazze il diritto di rivendicare la cittadinanza, consentendo loro di fatto di lasciare gli insediamenti dei rifugiati. È ormai pratica comune utilizzare il matrimonio per ottenere visti d’ingresso per quasi tutti i Paesi del Medio Oriente.

Federica Iezzi - Nena News

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