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Se non le donne, chi?

Se non le donne, chi?

(11 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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BARI - VERTENZA TRANSCOM: STILE SVEDESE, “SVISTE” DEI SINDACATI CONFEDERALI, SILENZI DELLA REGIONE PUGLIA

(4 Ottobre 2017)

transcom bari no deportazione 2

La vertenza dei Lavoratori della Transcom si “aggiorna” quotidianamente di vergognose novità. L'azienda, infatti, ha comunicato che a partire dal 1° Ottobre le attività della commessa privata cessano a Bari e proseguono a Lecce ed i Lavoratori che non hanno accettato il trasferimento a Lecce, da tale data sono sospesi dal lavoro oppure collocati in ferie forzate.

Lo stile svedese ignora(?) che i Lavoratori sostenuti dalla USB hanno avviato un ricorso al Tribunale del Lavoro e che il giudice nelle more della prima udienza, fissata dapprima per il 2 Ottobre e poi rinviata a Novembre, ha sospeso il trasferimento.

La civilissima Transcom, in ogni caso, ha deciso di trasferire l'attività a Lecce.

Questa ennesima iniziativa dell’azienda (non smetteremo mai di denunciarlo) è sostenuta nei fatti dalla complicità di CGIL CISL e UIL, che accettano tutti i diktat aziendali e, cosa ancora più grave, dal silenzio assordante della Regione Puglia che non si degna minimamente di intervenire su una vertenza che coinvolge un gruppo di Lavoratori a loro detta esiguo ma, che come in tutte le “piccole” vertenze rappresenta un fatto grave ed allarmante! Ovvero, può un’azienda, pur essendoci tutte le condizioni per svolgere la propria attività nella sede naturale, obbligare i propri dipendenti ad un trasferimento a 150 chilometri di distanza, con una busta paga che oscilla tra gli 800/900 euro mensili?

Possono i sindacati confederali e la Regione Puglia avallare questi comportamenti?

Se passa questo principio tutto sarà possibile anche in altre aziende e la conseguente perdita di ulteriori posti di lavoro nella terra di Bari sarà inarrestabile.

La Regione Puglia farebbe bene a riflettere! Il settore dei call center coinvolge alcune migliaia di Lavoratori, nella stragrande maggioranza giovani; ignorare questo settore di lavoro, continuando solo ed esclusivamente ad elargire varie forme di finanziamenti pubblici senza chiedere in cambio alcuna iniziativa da parte delle aziende finalizzata al superamento della precarietà lavorativa ed economica è un silenzio dannoso.

Per queste ragioni l’Unione Sindacale di Base, continuerà a sostenere la richiesta di un intervento della Regione e promuoverà nei prossimi giorni ulteriori iniziative di lotta.

USB Lavoro Privato Bari

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