">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Omaggio al principe

Omaggio al principe

(11 Dicembre 2010) Enzo Apicella
Londra. Una manifestazione di studenti contro l'aumento delle tasse universitarie assalta il Ministero del tesoro, la Corte suprema e... la Rolls di Carlo e Camilla

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

  • Domenica 21 aprile festa di Primavera a Mola
    Nel pomeriggio Assemblea di Legambiente Arcipelago Toscano
    (18 Aprile 2024)
  • costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

    SITI WEB
    (La controriforma dell'istruzione pubblica)

    dalla padella alla brace
    SCUOLAVORO
    prigioni da cui evadere!

    (15 Ottobre 2017)

    A “cambiare la scuola” ci pensano i padroni secondo le esigenze dettate dal mercato del lavoro.
    Il passaggio dalla scuola-mercato delle loro idee al lavoro-mercato delle nostre braccia e menti può essere “migliorato” solo da chi ne trae profitto e sfruttamento.
    A noi spetta combatterli entrambi,
    nella prospettiva di un loro superamento.

    DALLA PADELLA ALLA BRACE
    SCUOLAVORO
    PRIGIONI DA CUI EVADERE!

    I processi di adeguamento e funzionalizzazione al movimento reale sono una costante di ogni fase storico-politica, e di tutte le sovrastrutture politiche, sociali, religiose ed ideologiche cosi’ come lo sono squilibri, ritardi e contraddizioni in questi adeguamenti.

    Oggi, di fronte alla aumentata competitività globale, alla crisi ed alla ripresa, si accelera questo processo costante, riscrivendo l’intera architettura statuale, sociale e dell’”istruzione”.
    Con una novità: la fusione tra la funzione ideologica classica della scuola (educazione al comando ed al consenso) con le filiere della formazione e “avviamento” allo sfruttamento senza diritti, precario, gratuito o poco pagato.

    Con l’alternanza scuola-lavoro (idea importata dal “sistema duale” tedesco) si anticipa l’educazione a lavorare tanto, faticosamente, al comando totale e dispotico senza difese e gratuitamente (400 ore per gli istituti professionali, 200 per i licei in tre anni!), in competizione con ritmi e condizioni della forza lavoro migrante, piegando le finalità educative del sistema dell'istruzione e di formazione professionale alle esigenze delle imprese.

    In sostanza, dal 2015, la “buona scuola” Renziana ha reso questa alternanza obbligatoria per tutti.
    Come noto, si tratta di un’innovazione introdotta nel 2015 dalla legge conosciuta come “La Buona Scuola” che dall’anno scolastico appena iniziato coinvolge tutti gli studenti dell’ultimo triennio delle superiori.

    Si tratta di sistema adottato in Germania nelle scuole tecniche con il modello duale, ma introdotto anche a Bolzano e a Trento ormai da molti anni e già sperimentato in altre regioni.

    Quel che spicca di questo sistema è il fatto di essere decisamente mirato a far assaporare allo studente il “mondo del lavoro” di per sé (etica del lavoro, struttura delle aziende, rapporti con colleghi e superiori, ecc.) più che insegnare un singolo mestiere del quale si possa campare, modellando il percorso di apprendimento sulla base delle esigenze aziendali.

    Il nuovo ciclo duale dell’alternanza scuola-lavoro all’italiana risponde ad una serie di obiettivi e ristrutturazioni sistemiche:
    a) “riposizionamento strategico” della politica industriale, per competere sul mercato globale orientandosi verso un segmento tecnologico medio-alto ad alta produttività, che esalti un “made in Italy” dalla qualità totale;
    b)maggiore rapporto tra scuola università ed impresa, mediante la valorizzazione del principio dell’”autonomia responsabile”, finalizzata all’elaborazione di un’offerta formativa più mirata e proattiva;
    c) l’uso-coinvolgimento della famiglia nel controllo-orientamento permanente allo studio e al lavoro ;
    d) obbligo di praticare stage e tirocini non pagati nell’ambito di tutti i percorsi scolastici e universitari e ruolo più attivo delle università nell’attività di “matching” (accoppiamento-rapporto-interdipendenza) tra domanda e offerta di lavoro;
    f) sviluppo delle potenzialità e generalizzazione del nuovo apprendistato, rendendolo più “dialogante” con la domanda delle imprese;

    Questo nuovo scenario “total prison” (dalla famiglia che ti avvia alla scuola che ti avvia al lavoro che ti “permette” una nuova famiglia…..) rappresenta la nuova frontiera della futura “società 4.0”, dove i robot divengono umanoidi e gli umani robot.
    In questo senso è inadeguato ogni movimento separato, parziale, di categoria (studenti-lavoratori-donne etc) che tende a difendersi settorialmente da attacchi e riforme interconnesse e parte di un progetto sistemico.

    Non si tratta di stralciare l’alternanza scuola-lavoro dalla “buona scuola”, ma di riconoscere nella scuola (e nella famiglia) il corridoio che ci porta e ci educa, sempre più anticipatamente, al lavoro salariato, allo sfruttamento.

    Non si tratta di “cambiare la scuola”, che come lo stato, si “abbatte e non si cambia”, ma di lottare per una società funzionale dove istruzione, cultura e libera attività siano fuse ed al servizio della comunità.

    Pino ferroviere

    Fonte

    Condividi questo articolo su Facebook

    Condividi

     

    Ultime notizie del dossier «La controriforma dell'istruzione pubblica»

    Ultime notizie dell'autore «Pino Ferroviere»

    4595