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Roma, il PCL al corteo contro il razzismo

(22 Ottobre 2017)

pcl antirazzista

Sabato 21 ottobre per le strade di Roma è scorso il corteo antirazzista “Non è reato”. Una iniziativa sorta attorno a un appello i cui primi firmatari sono monsignor Raffaele Nogaro, don Luigi Ciotti, Andrea Camilleri, Moni Ovadia, Toni Servillo, Giuseppe Massafra, Luciana Castellina, Carlo Petrini, e che ha raccolto moltissime adesioni tra l’associazionismo - dalla Libera di Don Ciotti a settori della CGIL, dall’ARCI ad Amnesty International, dalla Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili (CILD) a Medici Senza Frontiere. Come in tutte le manifestazioni di carattere democratico-borghese, il manifesto programmatico di questa iniziativa si preoccupa di denunciare l’effetto, non di attaccarne la causa.

Il Partito Comunista dei Lavoratori, nel solco del marxismo rivoluzionario, ha partecipato alla manifestazione per presentare la sua posizione classista e anticapitalista.

L'ondata migratoria verso l'Europa non è una calamità naturale. È una espressione del capitalismo internazionale. Milioni di uomini, di donne, di bambini, fuggono dagli effetti dei bombardamenti imperialisti. E in Italia, come in tutto il mondo democratico, il capitalismo, causa delle migrazioni, diventa a sua volta persecutore dei migranti.

I partiti riformisti a sinistra delle socialdemocrazie, subalterni all'UE degli Stati capitalisti, sono del tutto incapaci di ogni reale azione di contrasto delle politiche reazionarie sull'immigrazione. Quando sono all'opposizione dei propri governi, si limitano ad una campagna di “valori democratici” e alla difesa del principio di accoglienza umanitaria, senza nessuna azione di classe sul terreno dell'unificazione degli sfruttati. Quando sono al governo gestiscono in prima persona le misure reazionarie contro i migranti. Come ha fatto Rifondazione Comunista in Italia nel 1997 votando i campi di detenzione contro i migranti. Come ha fatto Izquierda Unida in Spagna coprendo le politiche reazionarie di Zapatero. Come fa oggi il governo di Syriza-Anel in Grecia, a tutela del cinico accordo tra UE ed Erdogan.

In un quadro come questo, solo una politica rivoluzionaria può affrontare realmente la questione migratoria. Denunciando le responsabilità del capitalismo e dell'imperialismo. Opponendosi alle politiche di guerra e di rapina dell'imperialismo, innanzitutto del proprio imperialismo. Rifiutando le politiche dei respingimenti, delle quote, delle segregazioni inumane. Sviluppando un programma di rivendicazioni incompatibili con il capitalismo, con i suoi governi, con l'Unione Europea. Un programma che rivendica la prospettiva del governo dei lavoratori, in ogni paese e su scala continentale. Un programma che richiama la prospettiva storica degli Stati uniti socialisti d’Europa.

22 Ottobre 2017

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Roma "Vito Bisceglie"

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