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Salvate la Sanità

Salvate la Sanità

(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
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Sul ruolo delle cooperative nelle ASP

(26 Ottobre 2017)

In un'articolata denuncia, Costantino Borgogni, dell'USI Sanità Siena, restituisce efficacemente il ruolo delle cooperative nele ASP (Aziende pubbliche di servizi alla persona). Queste ultime, nascono "dalla legge quadro 328/2000" e vengono "avviate dalle Regioni dal 2004 in poi". Di fatto, si tratta di una trasformazione degli IPAB (Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficenza"), nati nel 1890 sotto il governo Crispi. Enti che derivavano da una concezione meramente caritatevole del servizio sociale ma che, col tempo, hanno mutato segno, perché resi totalmente organici a un sistema sanitario che veramente intendeva la salute come diritto imprescindibile per tutti.

Va detto che lo stesso provvedimento legislativo "ha riconosciuto un ruolo fondamentale alle organizzazioni del Terzo Settore ( Cooperative) negli Enti Locali".

Su queste basi, negli ultimi anni si è dato un "forte ampliamento delle esternalizzazioni in favore alle Cooperative", alle quali sono stati affidati interi reparti della "assistenza di base" e di quella più specificamente sanitaria rivolta "alle persone non autosufficienti che risiedono in queste strutture".

Un'espansione del terzo settore che, sostiene Borgogni, è stata prodotta da una volontà precisa, che si è espressa, sul piano nazionale come su quello delle singole regioni, in provvedimenti miranti a indebolire il pubblico, tra i quali vanno senz'altro annoverati i "tagli economici alla non autosufficienza". Ma non va sottaciuta la rilevanza del "Blocco del Turn Over", che fa sì che "le aziende non possano indire concorsi pubblici per le categorie di Infermieri e di Oss". Di fatto, i "direttori di queste aziende sono" indotti a "espandere le esternalizzazione a favore delle cooperative oppure" ad "assumere con contratti a termine personale" attraverso le "agenzie interinali".
Esaminata la situazione, Borgogni puntualizza le posizioni della sua organizzazione sindacale, che manifesta la propria contrarietà alle "esternalizzazioni dei reparti", così come "allo sfruttamento" operato dalle "imprese sociali sui lavoratori che percepiscono un salario misero con una turnazione massacrante". Laddove, invece, si propone "l'internalizzazione" dei servizi, che può portare con sé l'indizione di " vari concorsi per le figure socio-sanitarie". Nonché impedire che "i soldi pubblici vadano nelle tasche dei privati" e che qualcuno tragga "profitto sulla salute dei cittadini".

Quella condotta dall'USI e spiegata da Costantino Borgogni è, dunque, una battaglia di notevole rilevanza, che peraltro unifica i diritti dei lavoratori - precarizzati dalle cooperative sociali - con quelli dei cittadini, a confronto con servizi che le spinte alla privatizzazione rendono più scadenti. Del resto, è difficile, per non dire impossibile, che un lavoratore impegnato in una turnazione assurda, svolga le sue mansioni in modo sempre adeguato.

Il Pane e le rose - Collettivo redazionale di Roma

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