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(17 Ottobre 2010) Enzo Apicella
Ancora un libro di Giampaolo Pansa: "I vinti non dimenticano".

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    4 NOVEMBRE: TUTTO CONTRO LA PATRIA E I FASCISTI!
    ......e contro improvvisatori, sciacalli e carrozzoni.

    (31 Ottobre 2017)

    nel cestino

    L'unico antifascismo è quello anticapitalista
    perchè combatte il sistema che lo produce.


    4 NOVEMBRE
    TUTTO CONTRO LA PATRIA e I FASCISTI !
    …...e contro improvvisatori, sciacalli e carrozzoni.

    La lunga campagna elettorale sta utilizzando, dopo le ideologie razziste, xenofobe, securitarie, quella trita e finta dello “scontro” tra fascismo ed “antifascismo”.
    Crisi, fibrillazioni euroscettiche e venti di destra europei fanno il resto, mettendo in moto i toponi Leghisti, di Forza Nuova (e mascelloni vari...), nel tentativo di sfruttare elettoralmente disagi e malumori popolari, tramutandoli in “guerra tra poveri” ed in campagne “contro l'invasione”.

    Sui fascisti poco da dire.
    Vanno messi in condizioni di non nuocere, con tutti i mezzi necessari.
    Vanno messi in condizioni di non nuocere.......sempre! E non solo quando spettacolarmente sfilano nelle città o nei quartieri!
    Assodata questa antica lezione, troppo spesso dimenticata, ci sono gli altri, i cosiddetti “oppositori” dell'”antifascismo” istituzionale, del governo, dei partiti e delle associazioni.

    C'è quello del governo, che con la legge Fiano riscopre l'”antifascismo” costituzionale (già immortalato da quel campione antioperaio di Scelba nel 1952), lo stesso che ha permesso da 70 anni l'esistenza e la permanenza in parlamento di partiti e uomini diretti eredi del ventennio fascista (M.S.I.-D.N. etc); lo stesso che permette da anni la partecipazione di gruppi nazi-fascisti alle consultazioni elettorali e la loro presenza fisica con sedi, pubblicazioni, siti e “rappresentanti” regionali, comunali, municipali.
    Ci sono quelli occasionali (come il M5stelle), interessati più a portar via voti alle sinistre di stato che all'antifascismo.
    Poi quelli dell'A.n.P.I., il carrozzone senza (o con pochissimi!) partigiani, quelli della Polverini sul palco del 25 aprile a Roma, ad elemosinare “divieti” alla questura.
    Infine c'è il ministero degli interni, con Minniti e i suoi daspo anti-antagonisti, e le questure locali, con i loro “divieti” a corrente alternata, da sempre attenti a difendere la pelata dei fascisti nel caso fosse messa in pericolo da qualche oggetto volante non identificato.

    All'appello mancano gli sfruttati, che appunto lavorano e producono per tutta questa pletora di parassiti chiacchieroni, e che sarebbero gli unici, senza patrie grandi e piccole, ad avere le carte in regola per chiudere definitivamente i conti con la canaglia fascista, se solo ne avessero coscienza e forza.
    E all'appello manca anche un serio, maturo intervento rivoluzionario che solo potrebbe schiarire le menti da tutte le ideologie dominanti, smascherandole e combattendole.

    Pino ferroviere

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